È stata presentata a Roma lo scorso 21 febbraio la ricerca Gli italiani e i RAEE: dall’uno contro uno all’uno contro zero realizzata da Ipsos Italia per Ecodom e Cittadinanzattiva sui comportamenti degli italiani nella gestione dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Oggetto della ricerca il legame tra la conoscenza dei RAEE e la loro gestione corretta dei cittadini e la conoscenza dei decreti che regolano in Italia il conferimento di RAEE.
Nel dettaglio la ricerca ha indagato su:

  • La notorietà dei RAEE e il livello di rischio percepito,
  • Il quantitativo di apparecchiature a rischio nelle abitazioni e le modalità di conferimento,
  • Chi ha la responsabilità degli scarsi risultati di raccolta,
  • Notorietà della normativa sui RAEE: decreto uno contro uno e uno contro zero,
  • Le potenzialità del decreto uno contro zero nell’aumento della raccolta.

L’indagine ha coinvolto 2.121 persone su un campione stratificato e casuale, rappresentativo dei cittadini maggiorenni residenti in Italia e selezionato in base a quote per genere, età, area geografica, e ampiezza dei centri abitati.
Tra i principali dati che emergono dalla ricerca segnaliamo:

  • Meno di un intervistato su 4 (18%), una quota ancora marginale di popolazione, riconosce correttamente i RAEE. Due su cinque (40%) ne hanno solo un’idea approssimativa mentre la maggioranza relativa (42%) non li conosce affatto.
  • Le principali fonti di informazioni sui RAEE, per i cittadini che li riconoscono, sono l’amministrazione pubblica (31%) o le aziende di igiene urbana (31%). Solo in un 10% dei casi le informazioni sono state fornite dai relativi negozianti.
  • Nelle abitazioni degli italiani le apparecchiature “a rischio”, ovvero non più in uso oppure non più funzionanti (e che quindi potrebbero essere dismesse in modo non corretto) rappresentano il 7,4% del totale posseduto.
  • In merito alle modalità di dismissione, fortunatamente prevalgono i comportamenti virtuosi, nel 60% dei casi tramite il ricorso alle società di igiene urbana e nel 9% dei casi tramite i negozianti, ma le cattive abitudini di conferimento pesano ancora il 17%.

Fonte: Ecodom
Il comunicato stampa contenente una sintesi dell’indagine è disponibile al seguente link.
Il Rapporto completo è disponibile al seguente link.