AGICI ha condotto uno studio sullo sviluppo del settore idrico in Italia e sulle sfide, in termini di efficienza, innovazione e investimenti in nuove tecnologie che le aziende dovranno affrontare nei prossimi anni. Secondo tale studio sono necessari 2 miliardi di euro l’anno di investimenti per ammodernare e rendere efficiente il settore idrico in Italia per i prossimi 25 anni. Qualora non venissero fatti, il Sistema-Paese subirebbe un danno quantificabile in 32 miliardi di euro al 2030.
Secondo lo studio 10 principali operatori del settore (circa il 50% del mercato) hanno investito nel 2016 oltre 900 milioni di euro di cui un quarto proveniente dai ricavi generati dalle aziende. I primi 10 operatori arriveranno ad investire 1,3 miliardi di € nel 2020, soprattutto per interventi sulla rete di acquedotti e sulla depurazione ma anche in tecnologie digitali e IOT (internet of things): telecontrollo e telegestione delle reti, smart meter, big data analytics, smart jobs, smart home. Già oggi iniziano a sentirsi gli effetti degli interventi – anche digitali e innovativi – per rendere più efficiente la gestione. L’efficientamento della gestione ha contribuito ad aumentare gli utili delle prime 10 aziende del settore, passati da 113 milioni di € del 2012 a oltre 300 milioni nel 2016. Nel periodo 2012-2016 sono stati generati utili per 1,5 miliardi di €, in larga parte distribuiti agli azionisti pubblici di controllo (Comuni) e reinvestiti.
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