Massimiliano Corsi Romanelli spiega all’AdnKronos Salute le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla salute umana. Secondo il professor Corsi Romanelli, ordinario di Patologia clinica all’università degli Studi di Milano e direttore del Laboratorio analisi dell’Irccs Policlinico San Donato, nel 2000 i decessi associati al mutamento climatico sono stati circa 150 mila secondo i dati pubblicati dall’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2040 le morti sono destinate a salire a 250 mila. E la stima sarebbe ancora più alta se si escludesse dal calcolo la riduzione della mortalità infantile prevista nei prossimi anni. Il cambiamento climatico ha svariate conseguenze sulla salute, sia dirette che indirette, sia a breve che a lungo termine. Si pensi solo alle ondate di calore: nel 2003 in Europa hanno causato 70 mila morti in 12 Paesi, specialmente nella fascia di popolazione più anziana, che fra l’altro è in continua crescita. Via via che si invecchia – precisa il medico – il sistema di regolazione termica rallenta, rendendo più vulnerabili alle temperature alte come pure a quelle basse. Sempre secondo stime Oms, in assenza di misure mirate, per le ondate di calore registreremo in Europa entro il 2050 più di 120 mila decessi ogni anno. Con costi enormi, pari a 150 miliardi di euro. Caldo ‘da morire’, ma non solo. Può uccidere anche l’eccesso di precipitazioni: le inondazioni del 2014 in Bosnia Erzegovina, Serbia e Croazia hanno fatto più di 60 vittime, sempre da dati Oms.
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Fonte: AdnKronos Salute