Possibili risparmi complessivi fino a 12 miliardi di euro all’anno, quasi un punto in percentuale del Prodotto Interno Lordo, con trasporti urbani più efficienti è quanto emerge dallo studio condotto da The European House – Ambrosetti in collaborazione con FS Italiane, presentato lo scorso 1 settembre a Cernobbio dall’ad e dg del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Renato Mazzoncini.
Una organizzazione ottimale della mobilità nelle 14 Città Metropolitane del Paese porterebbe risparmi in termini di di tempo, un decongestionamento delle aree urbane, un miglioramento dell’ambiente e della sicurezza complessiva delle città.
Lo studio evidenzia le molte criticità del sistema italiano. Chi utilizza il mezzo pubblico nelle quattordici aree metropolitane del Paese impiega in media il doppio del tempo che a Parigi, Madrid, Berlino o Londra: 61 minuti per coprire solo 5 chilometri e mezzo. Deficit infrastrutturale degli impianti a rete fissa che vede l’Italia con 3,8 chilometri di rete metropolitana per milione di abitanti. Forte frammentazione in fatto di pianificazione e competenze, con una carente integrazione tra scelte urbanistiche e governance della mobilità. Sono alcune delle più rilevanti.
Ma, secondo lo studio FS Italiane-Ambrosetti, il sistema ha anche molte potenzialità di miglioramento che possino portare a un’inversione di tendenza nell’arco di tre-cinque anni fondata su tre pilastri:

  • la creazione di un solido sistema di infrastrutture di trasporto urbano su rete fissa e la forte integrazione modale correlata a un’efficace pianificazione urbanistica;
  • lo sviluppo di un modello di gestione del servizio collettivo che sia sostenibile a livello ambientale ed efficiente in termini economici;
  • l’aumento degli investimenti in innovazione tecnologica che, anche attraverso lo sviluppo di piattaforme di servizi integrati, rendano il sistema capace di offrire una migliore esperienza di viaggio.

Fonte: mobilità.org  – articolo completo al seguente link