In un comunicato stampa EcoTyre fa il punto sul progetto PFU Zero sulle coste italiane.  Il Consorzio, nell’ambito della campagna, ha correttamente gestito 8.670 PFU raccolti sulle coste in tutta Italia, di cui: 5.000 a Campoli Appenino, in provincia di Frosinone, 1.500 a Volvera, in provincia di Torino. Nell’ambito di ‘PFU Zero sulle coste italiane’, dopo un primo intervento a Nisida in cui sono stati raccolti più di 350 PFU, è stata la volta di Monte Argentario in cui sono stati gestiti circa 220 PFU, per proseguire a Gallipoli (250 PFU), ad Anzio (oltre 100 PFU), a Lampedusa (circa 900 PFU) e concludere il viaggio a Milazzo (350 PFU: sono state raccolte a terra circa 300 gomme giunte a fine vita pari a 2.500 kg; in mare 50 PFU di grandi dimensioni per un totale di 2.500 kg).
Tutti gli PFU sono stati condotti dai mezzi del Consorzio EcoTyre agli impianti di trattamento per essere correttamente gestiti. Sono, infatti, una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%: la maggior parte viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma
Nel comunicato stampa EcoTyre ricorda che le raccolte straordinarie di pneumatici abbandonati sono svolte in modalità totalmente gratuita e senza alcun costo per le Amministrazioni locali. È possibile segnalare un deposito abbandonato di PFU, collegandosi al sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it): EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali per gli interventi di raccolta.
Fonte: EcoTyre,  approfondimento al seguente link.