È stato approvato il decreto attuativo del “Collegato Ambientale” che costituisce e dà l’avvio operativo alle Autorità di Bacino distrettuali, definendo la governance per la pianificazione in materia di acque e di difesa del suolo. Secondo il ministro Galletti si tratta di una delle più importanti riforme nel settore acqua mai compiute in Italia. Le Autorità di bacino vennero istituite per la prima volta 27 anni fa introducendo per la prima volta nella storia della gestione del territorio il principio secondo cui la difesa del suolo e la tutela delle risorse idriche devono avvenire non già sulla base di confini amministrativi ma alla scala del bacino idrografico. 22 anni fa la Legge Galli si occupò riorganizzazione del servizio idrico integrato. Dieci anni fa nel 2006 il Codice dell’Ambiente recepiva in Italia la direttiva quadro in materia di acque e disciplinava espressamente l’istituzione delle autorità distrettuali che per vari motivi rimasero totalmente disattese fino a oggi. Con questo testo l’Italia risponde alle criticità che sono state sollevate dall’Ue per l’assenza di governance nell’Eu-pilot del 2015. Le 37 Autorità di bacino nazionali, di cui trenta interregionali, si rimodellano fondendosi in sette Autorità distrettuali, di cui due insulari: Po, Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Appennino Meridionale, Sicilia e Sardegna. Il nuovo impianto normativo razionalizza le competenze con l’esercizio da parte di un solo ente delle funzioni di pianificazione e la predisposizione dei Piani di gestione acque e alluvioni. Infine, spetterà al ministero dell’Ambiente un ruolo strategico di vigilanza e coordinamento sulle Autorità: le funzioni pianificatorie in materia di acqua e suolo sono in capo alle Autorità di bacino distrettuali e alle Regioni è assegnato l’importante ruolo di attuare i Piani di gestione alla scala sub distrettuale e territoriale. Il prossimo passo sarà, d’intesa e in stretto raccordo con le Regioni, la predisposizione un d.p.c.m. per singolo distretto, per garantire in tempi rapidi la piena operatività delle nuove Autorità di distretto e definire congiuntamente con le Regioni, tenendo conto delle specificità territoriali, il miglior assetto organizzativo in termini di risorse umane e strumentali.