L’Agenzia Europea per l’ambiente ha diffuso la ricerca Releases of pollutants to the environment from Europe’s industrial sector che ha analizzato i dati sulle emissioni dei maggiori impianti industriali, tra cui centrali elettriche, raffinerie petrolchimiche e impianti di trasformazione dei metalli. L’analisi si basa sui dati relativi al 2015, recentemente aggiunti al Registro Europeo per l’Autorizzazione e il Trasferimento di Inquinanti (E-PRTR) (European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR)). Il registro contiene dati annualmente riportati su 35 000 impianti industriali su 65 attività economiche situate in tutta l’UE, oltre a Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Serbia.
In base al rapporto le centrali a carbone rimangono responsabili delle maggiori emissioni di biossido di carbonio (CO2), diossido di zolfo (SO2) e azoto Ossidi (NOx) nell’ambiente. Nel 2015, Bełchatów (Polonia) ha rilasciato gli importi più elevati per questi tre inquinanti mentre Drax (Regno Unito), Jänschwalde (Germania) e Kozienice (Polonia).
Il carbone rimane il combustibile più utilizzato nei grandi impianti di combustione – centrali elettriche, raffinerie o grandi impianti chimici e acciaierie – nonostante una diminuzione dell’importo utilizzato negli ultimi anni. Tuttavia, questi impianti hanno migliorato sensibilmente le loro prestazioni ambientali negli ultimi anni, rilasciando meno emissioni in aria per unità di energia consumate. L’utilizzo di biomasse negli impianti di combustione rimane minore, ma è aumentato tre volte tra il 2004 e il 2015.
Secondo l’analisi, la metà degli impianti responsabili delle maggiori emissioni di inquinamento dell’aria e dell’acqua si trovavano nel Regno Unito (14 strutture), Germania (7), Francia (5) e Polonia (5).
I più recenti dati riportati hanno inoltre rilevato che gli impianti di trattamento delle acque reflue erano responsabili delle quantità più elevate di azoto totale, fosforo e carbonio organico rilasciati all’acqua. I più inquinanti di questi impianti erano situati nel Regno Unito, in Francia e in Spagna.
I dati sono disponibili al seguente link
Fonte: Agenzia Europea per l’ambiente