In un’audizione alla Camera Galletti fa il punto sul disegno di legge che riguarda il tema della gestione pubblica dell’acqua, già approvato dalla Camera il 20 aprile 2016 che, ricorda il ministro, richiama a una delle sfide più importanti, che deve fare i conti però con antiche inefficienze e carenze strutturali.
Galletti nel discorso fa una panoramica su quanto prevede il disegno di legge in discussione che sinteticamente affronta i seguenti temi:

  • Definisce i princìpi in base ai quali deve essere gestito il patrimonio idrico nazionale, favorendo la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell’acqua.
  • Crea i distretti idrografici, che vengono definiti come dimensione ottimale di governo e di gestione dell’acqua. L’organizzazione del servizio idrico integrato è affidata agli enti di governo di ambiti territoriali ottimali, i quali sono individuati dalle Regioni tenendo conto dei principi dell’unità di bacino nonché dell’uso reciproco e solidale delle risorse idriche.
  • definisce il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale di interesse economico generale assicurato alla collettività.
  • stabilisce le modalità di finanziamento del servizio idrico integrato, individuandole nei meccanismi tariffari e nelle risorse nazionali e dell’Unione europea, nonché le modalità di misurazione e fatturazione dei consumi energetici, idrici e del gas.
  • In ragione del riconoscimento del diritto all’acqua inteso come diritto fondamentale di ciascun individuo, è previsto, altresì, di garantire l’erogazione gratuita di un quantitativo minimo vitale di acqua, anche in caso di morosità.
  • Viene garantita la massima trasparenza e adeguati strumenti di coinvolgimento anche nel processo decisionale relativo alla pianificazione, al fine di favorire la partecipazione democratica del pubblico al governo del servizio idrico integrato.
  • delinea il quadro degli interessi ambientali coinvolti richiamando i vincoli giuridici che il legislatore italiano incontra accingendosi a riformare il settore del governo della gestione delle acque e del servizio idrico, nonché le strade che possono essere percorse.
  • Spiega come verrà inserito il principio “chi inquina paga” (o “chi usa paga”), la tutela della risorsa idrica.
  • Spiega come verrà relazionata la necessità di garantire alle fasce di reddito deboli l’accesso al servizio idrico in relazione alla necessità di garantire la copertura dei relativi costi, con le politiche dei prezzi che incentivino l’uso efficiente delle risorse, in modo tale da contribuire al perseguimento degli obiettivi ambientali
  • Affronta il tema delle Concessioni di derivazione d’acqua – Concorrenza – Canoni di derivazione. La risorsa idrica è un bene demaniale e, in quanto tale, ha natura di res extra commercium, ovvero è inalienabile, non assoggettabile ad esecuzione forzata né ad espropriazione per pubblica utilità e non può formare oggetto di diritti di terzi. Pertanto, il trasferimento di proprietà o la costituzione di diritti può verificarsi solo in forza di negozi o di altri fatti giuridici contemplati da leggi speciali. La condizione per il rilascio della concessione è che essa non pregiudichi il mantenimento o il raggiungimento degli obiettivi di qualità imposti dalla direttiva 2000/60/CE e garantisca il più razionale utilizzo della risorsa, sia in termini economici che ambientali, previo espletamento di apposita istruttoria che confronta e contempera tutti gli interessi in gioco, nel rispetto dei principi della trasparenza e della partecipazione.
  • Galletti spiega i criteri che verranno adottati per la Dimensione territoriale degli ambiti, le criticità legate alla frammentazione della gestione del servizio e le conseguenti necessità di dimensionare adeguatamente i bacini di riferimento.

Il testo completo del discorso è disponibile al seguente link
Fonte: Ministero dell’Ambiente