È stato pubblicato il rapporto sulla qualità dell’aria della provincia di Reggio Emilia che contiene i dati riferiti all’anno 2016.
In sintesi:

  • il numero di giorni favorevoli all’accumulo del PM10 e dell’ozono si colloca al centro dei valori osservati negli ultimi 11 anni;
  • i mesi più critici sono stati gennaio e dicembre, mentre in febbraio e marzo la situazione è stata generalmente migliore.Nel 2016 le concentrazioni di polveri in Emilia-Romagna sono state inferiori a quelle osservate nel 2015 e tra le più basse di tutta la serie storica (2006/2016);
  • I periodi in cui e stato registrato il maggior numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10 sono gli ultimi 10 giorni di gennaio e i mesi di novembre e dicembre, periodi durante i quali la concentrazione media giornaliera di PM10 e stata prossima o superiore al valore limite di 50 μg/m3 per più giorni in gran parte della regione, anche se non ha mai raggiunto i valori massimi registrati in altri periodi del passato. I valori massimi sono stati rilevati nel periodo 28-30 gennaio, con punte comprese tra 134 e 155 μg/m3 sia in alcune stazioni da traffico che di fondo (urbane e rurali);
  • Il limite della media annua di biossido d’azoto (NO2) è stato rispettato in tutte le stazioni della provincia di Reggio Emilia;
  • Per il contesto territoriale reggiano non si sono evidenziate situazioni di particolare criticità relativa all’inquinante biossido di azoto, nemmeno nelle varie situazioni analizzate con il laboratorio mobile. Nel periodo estivo (aprile-settembre), l´inquinante che ha maggiormente destato preoccupazioni è stato l´ozono, per il quale è stato superato il valore obiettivo a lungo termine per la protezione della salute (numero di superamenti del valore della media massima giornaliera calcolata su 8 ore nell’arco di 1 anno, di 120 μg/m3) in tutte le stazioni che misurano questo inquinante con la sola eccezione di Febbio.

Il Rapporto è disponibile al seguente link.
Fonte: ARPA Emilia Romagna.