È stato pubblicato da ISPRA il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque. Dati 2011-2012 – Edizione 2014. Obiettivo del rapporto è fornire su base regolare le informazioni sulla qualità della risorsa idrica in relazione ai rischi di tali sostanze. Nel documento si esaminano sia le acqua superficiali che quelle sotterranee. Viene data particolare attenzione alle situazioni più critiche di contaminazione, dovute alla presenza di specifiche sostanze. Attenzione è data anche l’evoluzione della contaminazione, in termini di frequenze di ritrovamento e livelli di concentrazione, sulla base dei dati raccolti a partire dal 2003, tenendo anche conto degli aggiornamenti dei piani di controllo regionali. Dal rapporto emerge che:

  • Il luogo dove sono stati rilevati più punti contaminati è la zona della Pianura Padana;
  • le concentrazioni degli stessi spesso non appaiono particolarmente alte, tuttavia la loro diffusione sul territorio italiano è notevole, tanto che tali sostanze sono state identificate in quasi il 57% dei monitoraggi su acque di superficie e nel 31% dei monitoraggi per le acque sotterranee;
  • per quanto concerne le acque di superficie, nel 17,2 per cento dei punti analizzati la quantità di sostanze chimiche era superiore ai limiti di qualità, mentre per le acque profonde si è andati oltre i limiti nel 6,3 per cento dei casi;
  • tra le sostanze maggiormente presenti abbiamo, in superficie, il glisofate, il metolaclor, il triciclazolo, e in profondità il bentazone, il metalaxil, la terbutilazina e la desetil-terbutilazina.

Il rapporto è disponibile nel sito web di ISPRA.