Il nuovo Metodo Tariffario Idrico, deliberato dall’Autorità per l’energia e l’ambiente per il periodo 2020-2023 colloca il settore idrico nell’economia circolare, premiando anche l’efficienza energetica e prevedendo incentivi per il risparmio e il riuso delle acque. Il nuovo Metodo Tariffario prevede uno schema regolatorio per portare verso gli standard nazionali chi è in ritardo e superare così il Water Service Divide, l’efficientamento dei costi operativi e delle gestioni, la valorizzazione della sostenibilità ambientale anche attraverso il Piano per le Opere Strategiche e gli incentivi agli strumenti di misura dei consumi, per aumentare la consapevolezza dei cittadini sulle proprie abitudini. Sono i principi a cui è ispirato.
Il Metodo Tariffario Idrico (MTI-3) si applica a chi, a qualunque titolo, gestisca il servizio idrico sul territorio nazionale (che si tratti di aziende o di gestioni in economia degli enti locali). Sono escluse le Province autonome di Trento e Bolzano e sono previste delle particolari direttrici della metodologia per le Regioni a statuto speciale che hanno già legiferato in materia.
In particolare il metodo:

  •  conferma la durata quadriennale del periodo regolatorio, con un aggiornamento a cadenza biennale, e la facoltà di un’eventuale revisione infraperiodo legata alla richiesta dell’EGA che certifichi il carattere straordinario di eventi capaci di pregiudicare l’equilibrio economico-finanziario della gestione.
  • Prevede maggiori strumenti e fasi di controllo garantiscono che eventuali aumenti tariffari saranno possibili solo a seguito di investimenti effettivamente realizzati o di miglioramenti nella gestione certificati. Viene confermata la presenza di un tetto agli aumenti, per la prima volta differenziato non solo sui costi operativi della gestione, ma anche in ragione dei ricavi per abitante servito.
  • Una serie di incentivi che vanno dal contenimento dei consumi di energia elettrica per fornire l’acqua, alla riduzione dell’uso della plastica nel consumo di acqua potabile, al recupero di energia e materia (si pensi su tutti al tema del trattamento dei fanghi di depurazione), al riuso dell’acqua depurata a fini agricoli e industriali sono gli indicatori che misureranno e promuoveranno la sostenibilità ambientale del servizio.
  • Sono incentivati gli interventi orientati alla misura dei consumi idrici – sia per i condomini che per le singole utenze – e le scelte adottate a livello locale a sostegno degli utenti vulnerabili, in aggiunta al Bonus Acqua previsto, dal 2018, a livello nazionale.
  • Viene introdotto il Piano per le Opere Strategiche (POS), strumento attraverso il quale l’EGAnte di governo dell’ambito, o un altro soggetto competente, indica gli interventi infrastrutturali dedicati ad opere complesse con vita utile superiore ai 20 anni e considerate prioritarie per garantire la qualità del servizio agli utenti. Nel POS, che può raccogliere le opere previste dal 2020 al 2027, devono essere indicati il cronoprogramma degli interventi e i contribuiti pubblici eventualmente disponibili.Una migliore capacità di programmare e di valorizzare in modo coordinato i finanziamenti disponibili sarà, secondo ARERA, alla base della futura disponibilità di risorsa idrica, anche in relazione ai cambiamenti climatici.
  • L’introduzione dello “schema regolatorio di convergenza”, che consente alle gestioni meno efficienti e in ritardo nell’applicazione della regolazione nazionale di applicare un sistema semplificato per un periodo determinato di tempo e a specifiche condizioni. l’obiettivo di questo strumento è di ridurre la differenza di standard di servizio nelle diverse aree del Paese.

https://www.arera.it/it/com_stampa/19/191230.htm
fonte: Autorità per l’energia e l’ambiente