Secondo la nota informativa dell’AEA «Air pollution and children’s health» (Inquinamento dell’aria e salute dei bambini), sebbene le emissioni dei principali inquinanti atmosferici siano diminuite negli ultimi decenni, i livelli di inquinamento dell’aria in Europa rimangono superiori alla soglia di sicurezza. I bambini e gli adolescenti sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento dell’aria perché i loro organismi, organi e sistemi immunitari sono ancora in fase di sviluppo. Tale forma di inquinamento danneggia la salute durante l’infanzia e aumenta il rischio di malattie in età avanzata.

I dati rivelano che i livelli di inquinamento dell’aria in tutta Europa sono ancora in salubri e le politiche europee in materia di qualità dell’aria dovrebbero mirare a proteggere tutti i cittadini, ma soprattutto i più giovani, che sono i più vulnerabili agli impatti sulla salute dell’inquinamento dell’aria. È urgente continuare a rafforzare le misure a livello europeo, nazionale e locale per proteggerli, perché non possono farlo da soli. Il modo più sicuro per tenerli al sicuro è rendere l’aria che respiriamo tutti più pulita.

Si stima che causi oltre 1 200 morti premature ogni anno tra i minori di 18 anni nei 32 paesi membri dell’AEA. Sebbene i decessi prematuri in questa fascia d’età si attestino a bassi livelli rispetto al totale della popolazione europea stimato dall’AEA ogni anno, rappresentano pur sempre una perdita in termini di future potenzialità e comportano un onere significativo sotto forma di malattie croniche, sia nell’infanzia che più avanti nella vita.

Nel 2021 oltre il 90 % della popolazione urbana dell’UE è stato esposto a livelli nocivi di biossido di azoto, ozono e particolato fine (PM2,5).

Il PM2,5 è uno degli inquinanti più dannosi per la salute umana; l’esposizione a a questo tipo di particolato è una delle principali cause di ictus, cancro e malattie respiratorie. Nel 2021 il 97 % della popolazione urbana era esposta a concentrazioni di PM2,5 superiori alle linee guida annuali dell’OMS per il 2021 di 5 µg (microgrammi) /m3.

Secondo i dati preliminari del 2022, l’Europa centro-orientale e l’Italia hanno riportato le concentrazioni più elevate di PM2,5, principalmente a causa dell’uso di combustibili solidi come il carbone per il riscaldamento domestico e nell’industria.

La nota informativa dell’AEA «Europe’s Air Quality status 2023» (Lo stato della qualità dell’aria in Europa nel 2023) presenta le concentrazioni di inquinanti atmosferici regolamentati nel 2021 e nel 2022, in relazione sia agli standard di qualità dell’aria dell’UE sia ai livelli delle linee guida dell’OMS del 2021. secondo il report Le città portoghesi e svedesi si collocano ai primi posti

Faro, in Portogallo, e le città svedesi di Umeå e Uppsala sono state le città europee più pulite. Queste città hanno registrato livelli medi più bassi di particolato fine (PM2,5) negli ultimi due anni, secondo il visualizzatore aggiornato dell’AEA della qualità dell’aria nelle città. Le città sono classificate dalla più pulita alla più inquinata sulla base dei livelli medi di particolato fine a lungo termine.

I documenti sono disponibili al seguente link

Fonte:Agenzia europea ambente