È stato pubblicato nei giorni scorsi il World Energy Outlook 2019, il rapporto sull’energia redatto ogni anno dall’IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia.
Dal rapporto 2019 non emergono grandi novità rispetto all’anno precedente: le proiezioni di sviluppo attuali restano assolutamente negative per il futuro del pianeta.
I dati raccolti mettono a confronto tre scenari: quello che segue il trend attuale (Current Policies Scenario), quello delle nuove politiche adottate dai governi (Stated Policies Scenario) e quello ideale per il futuro del pianeta (Sustainable Development Scenario).
Guardando al 2040 (che è la data di riferimento delle analisi dell’Agenzia), nel primo scenario le prospettive sarebbero pessime: aumento della domanda di energia (1,3% l’anno), tensioni sui mercati, innalzamento vertiginoso dei gas serra.
Nel secondo scenario, quello sulle intenzioni politiche e gli obiettivi dichiarati dai governi a livello internazionale, le prospettive sono meno gravi, ma comunque insufficienti sotto tanti punti di vista: centinaia di milioni di persone continuerebbero a non avere accesso all’elettricità, ci sarebbero cambiamenti climatici legati alle emissioni di CO2 ed il tasso di decessi legati all’inquinamento resterebbe pressoché inalterato.
Il terzo scenario, che traccia gli obiettivi ideali per un futuro sostenibile, punta a limitare il più possibile l’aumento delle temperature globali, tenendolo ben al di sotto dei 2°C. «Il mondo ha urgente bisogno di concentrarsi come un laser per ridurre le emissioni globali» ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA. «Ciò richiede una grande coalizione che comprenda governi, investitori, aziende e ogni altro attore impegnato ad affrontare i cambiamenti climatici. Il nostro Sustainable Development Scenario è fatto su misura per aiutare i membri di questa coalizione nei loro sforzi per affrontare la grande sfida climatica alla quale tutti noi facciamo fronte».
Non basta investire in fonti rinnovabili, ma serve un impegno concreto in efficientamento energetico, bonifica e riconversione degli impianti a carbone, vigilanza sulle emissioni, costante adeguamento delle politiche agli sviluppi tecnologici. E, soprattutto, bisogna fare presto.
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Fonte: luceegasitalia.it