Quando si parla di emissioni di CO2 in edilizia in genere si fa riferimento a quelle derivanti dall’utilizzo degli edifici (siano essi residenziali, commerciali o per uffici) e raramente si menziona il concetto di carbonio incorporato (embodied carbon) che include le emissioni derivanti dall’origine dei materiali da costruzione, il loro trasporto e le fasi di gestione del cantiere. Legambiente e Kyoto Club che, nell’ambito del progetto ECF Emissioni di carbonio incorporate nel settore delle costruzioni, hanno presentato nei giorni scorsi presso il Dipartimento di Architettura (DiARC) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II la seconda edizione del report Decarbonizzare le costruzioni: la nuova sfida del settore edilizio.

Il dossier è nato dalla volontà di voler ripensare il settore dell’edilizia, meno impattante dal punto di vista ambientale, di consumo di suolo e di materiali, fa il punto sul carbonio incorporato sintetizzando dati e studi internazionali, nuovi regolamenti e norme, aggiornando le migliori pratiche sulle innovazioni nel settore dei materiali e sulle emissioni di carbonio incorporato.

Come il Regolamento Edilizio approvato dal Comune di Modena che stabilisce 5 principi dell’economia circolare e i progetti sul recupero degli edifici storici con materiali locali e riciclati mappati in tutta Italia. Buone pratiche che dimostrano l’attivazione dei territori a fronte di uno stallo normativo dell’Italia, a differenza di altri Paesi europei come la Francia, Danimarca, Norvegia e Svezia.
Da qui la richiesta che le due Associazioni fanno al Governo di agire con atti e indirizzi concreti, stabilendo obiettivi e standard minimi tramite norme e leggi, seguendo il percorso avviato a livello europeo.

Secondo le stime di Green Building Council oltre il 50% delle emissioni totali di carbonio di tutte le nuove costruzioni globali tra il 2020 e il 2050 saranno dovute al carbonio incorporato, legate ai materiali ed alla fase di costruzione (o ristrutturazione) degli edifici. Da prendere in considerazione è anche il concetto dell’energia incorporata (embodied energy) usata per realizzare un prodotto, includendo l’estrazione delle materie prime (o l’utilizzo di materiali naturali e/o riciclati), il trasporto, la manifattura, l’assemblaggio, l’installazione e le fasi di fine vita. A ciò si lega il peso dei materiali da costruzione “tradizionali” (cemento, laterizi, aggregati) per via degli impatti paesaggistici ed ambientali durante il prelievo, in particolare in un Paese come l’Italia dove sono tradizionalmente presenti materiali litoidi di pregio. Secondo il Rapporto Cave 2021 di Legambiente sono 4.168 cave autorizzate, 14.141 dismesse o abbandonate e 29 milioni i metri cubi di sabbia e ghiaia estratti all’anno a cui si aggiungono 26,8 milioni di metri cubi di calcare e 6,2 milioni di metri cubi di pietre ornamentali, materiali largamente impiegati nel settore edilizio.

A livello europeo la normativa di riferimento per la valutazione dell’energia e del carbonio incorporati negli edifici è la EN 15978:2011, che indica le varie fasi necessarie alla realizzazione di un edificio e ne suddivide gli impatti relativamente ai livelli di carbonio incorporato in impatti iniziali, ricorrenti e di fine vita e recupero. Inoltre, il 30 marzo 2022 la Commissione europea, allo scopo di realizzare un mercato unico ed efficiente per i materiali da costruzione e contribuire al raggiungimento degli obiettivi della transizione verde e digitale, ha pubblicato la proposta di revisione del Regolamento per i Prodotti da Costruzionecon una prima discussione sulla revisione lo scorso 15 giugno. In Italia, nell’ultimo anno un timido passo avanti in direzione di demolizione selettiva e il recupero dei materiali da edifici esistenti è stato fatto con il Decreto 27 settembre 2022 n. 152 che stabilisce i criteri secondo cui gli inerti derivanti da attività di costruzione e di demolizione cessano di essere qualificati come rifiuti. Mentre la Francia – insieme a Danimarca, Norvegia e Svezia – continua a essere apripista con la nuova normativa ambientale RE2020 che sancisce nuovi obblighi, crescenti negli anni, per i costruttori in termini di prestazioni energetiche e di carbonio per l’intero ciclo di vita degli edifici.

Il Rapporto ed il comunicato stampa di sintesi sono disponibili al seguente link

Fonte: kyotoclub