Il rapporto di WindEurope diffuso in Italia dall’Anev racconta come la leadership europea nel settore eolico continuerà a offrire benefici per occupazione, sviluppo economico e taglio delle emissioni di CO2. Ma è fondamentale la realizzazione dei Piani nazionali energia e clima con la crescita della capacità installata che dovrebbe arrivare a 397 Gigawatt
Secondo le stime contenute nel rapporto la leadership europea nel settore dell’energia eolica continuerà ad offrire benefici come occupazione, sviluppo economico e riduzione della CO2. Diventa di “fondamentale importanza – viene spiegato – la realizzazione dei Piani nazionali energia e clima (Pniec)” dal momento che in questo modo “si giungerebbe a 450mila posti di lavoro, 269 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitate, ed un contributo al Pil pari a 50 miliardi di euro”, e una capacità che arriverebbe a 397 GW. Nello scenario intermedio al 2030 il fatturato sarebbe di 42 miliardi, con una capacità di 324 GW, con i posti di lavoro che arriverebbero a 282mila, e le emissioni risparmiate a 218 milioni di tonnellate di CO2.
In Italia secondo le stime dell’ANEV qualora si installassero i 19.300 MW di impianti eolici previsti dal PNIEC, si contribuirebbe a incrementare l’occupazione con 67.200 posti di lavoro, distribuiti in buona percentuale nel Meridione. In Italia l’eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro fra investimenti diretti e indiretti e conta oggi oltre 27.000 addetti. Inoltre nel 2019 sono stati prodotti 20,06 TWh da eolico che equivalgono al fabbisogno di circa 20 milioni di persone e ad un risparmio di circa 12 Mt di emissioni evitate di CO2 e di 25 milioni di barili di petrolio.
Il rapporto è disponibile qui
Fonte: ANEV