L’ Unirima (Unione Nazionale delle Imprese di Recupero Riciclo della Carta da Macero)  ha presentato lo scorso 16 luglio il suo rapporto che fotografa  il settore della carta da macero. Un settore industriale in crescita con circa 6,6 milioni di tonnellate di carta riciclata nel 2018 e una percentuale di riciclo degli imballaggi cellulosi dell’81,1%. Ma se da un lato c’è un incremento delle raccolte differenziate e del riciclo, il mercato frena ed i prezzi della carta da macero crollano.
Alcuni dei principali dati contenuti nel comunicato stampa:

  • In Italia la produzione cartaria nel 2018 si è attestata intorno ai 9 milioni di tonnellate. Il 57% di tale produzione ha come materia prima il macero (carta riciclata) proveniente da raccolta differenziata.
  • Nel 2018 sono state circa 3,4 milioni le tonnellate di carta e cartone provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e assimilati mentre l’altra metà della carta raccolta, conferita agli impianti di produzione MPS, proviene dalle attività commerciali ed industriali (rifiuti speciali).
  • 6,65 milioni di tonnellate di carta da macero prodotte di cui circa 5,1 milioni destinate alle cartiere italiane e 1,9 milioni all’export pari a circa il 29% del totale. L’Italia è da circa 10 anni, un esportatore netto di quei quantitativi di carta da macero che nel sistema economico nazionale rappresentano un “surplus”. Le esportazioni, destinate in gran parte a cartiere del Sud Est asiatico (di cui circa 1 milione alla Cina), rappresentano quindi un elemento fondamentale del comparto delle imprese del macero e dell’intera filiera.
  • proprio quando il comparto ha raggiunto la migliore performance rispetto agli standard europei, il valore di mercato della carta da macero ha subito un crollo. I cambiamenti dello scenario internazionale, derivanti in primo luogo dalla guerra commerciale fra Cina e USA ma anche dalle nuove politiche di altri paesi del sud-est asiatico, hanno portato ad un surplus di carta da macero su tutti gli altri mercati, con il materiale americano deviato dal mercato cinese e dirottato su altri Paesi: da gennaio 2019 a giugno 2019 il prezzo del cartone è crollato di oltre il 32%.
  • Il rapporto fotografa inoltre la sempre più cronica indisponibilità di impianti per lo smaltimento finale degli scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti recuperabili. Tale carenza ha determinato un incremento notevole dei costi di smaltimento di questa parte residuale del ciclo ed il conseguente impatto economico sulla filiera. La causa di questa cronica carenza di impianti finali è da ricercare nel diffuso atteggiamento ostativo da parte delle comunità locali a qualsivoglia tipo di impianti di destinazione finale dei rifiuti.

Al seguente link sono disponibili il rapporto ed il comunicato stampa di presentazione
Fonte:  Unirima