E’ stato pubblicato da Eurostat lo scorso 18 settembre il quadro sul monitoraggio dello stato dell’economia circolare in Europa con il calcolo del tasso di utilizzo dei materiali recuperati e reimmessi nell’economia. La media europea è dell’11,7%, l’Italia raggiunge il 17,1% ed è quinta. Primi i Paesi Bassi
Secondo l’analisi Eurostat il tasso di circolarità dell’Unione Europea cresce lentamente: dal 2004 al 2016 questo dato è cresciuto di 3,4 punti percentuali  (8,3% nel 2004 – 11,7% del 2016) Secondo Eurostat questo dato è molto più basso rispetto ad altri indicatori di circolarità, come i tassi di riciclaggio, che si aggirano intorno al 55% nell’UE. Questo accade perché il tasso di circolarità ha una portata materiale molto più ampia: include tutti i materiali che vengono immessi nella nostra economia, mentre i tassi di riciclaggio tengono conto solo dei rifiuti.
Esistono grandi differenze nei tassi di circolarità tra i paesi. Nel 2016 i tassi sono variati dall’1,3% in Grecia, dall’1,5% in Romania e dall’1,7% in Irlanda al 18,9% in Belgio, al 19,5% in Francia e al 29,0% nei Paesi Bassi. Il nostro paese,   l’Italia, raggiunge il 17,1% ed è quinta. Le differenze, spiega Eurostat, sono dovute non solo alla quantità di riciclaggio in ciascun paese, ma anche a fattori strutturali nelle economie nazionali. Ad esempio, le maggiori importazioni di materiali (compresi i combustibili fossili) e le maggiori estrazioni domestiche di materiali (a loro volta legate all’estrazione, alla costruzione, ecc.), Minori sono i tassi di circolarità.
I dati di Eurostat sono disponibili qui
Fonte: Eurostat