E’ stato pubblicato lo scorso 18 luglio il Rapporto Rifiuti speciali edizione 2023 dati 2021 a cura di ISPRA.

Dopo il fermo delle attività economiche dovuto alla crisi pandemica, nel 2021 si registra una crescita significativa nella produzione dei rifiuti speciali, che raggiunge 165 milioni di tonnellate. L’aumento del 12,2% corrisponde a circa 18 milioni di tonnellate. La ripresa nei settori industriale, artigianale e dei servizi segna un aumento dei rifiuti generati dalle attività produttive.

I principali dati di sintesi:

  • La produzione nazionale di rifiuti speciali si attesta a 165 milioni di tonnellate mostrando, rispetto al 2020, un significativo aumento (+12,2%) corrispondente a quasi 18 milioni di tonnellate.
  • Il settore delle costruzioni e demolizioni, con 78,7 milioni di tonnellate, si conferma quello con la maggiore produzione totale dei rifiuti speciali, concorrendo per il 47,7% alla produzione complessiva.
  • ll 18,2% è prodotto dall’insieme delle attività manifatturiere (circa 30,1 milioni di tonnellate).
  • Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale pari a 9,9% (circa 16,2 milioni di tonnellate).
  • La percentuale di riciclo, 80,1%, dei rifiuti da costruzione e demolizione supera ampiamente l’obiettivo del 70% fissato dalla normativa al 2020. Il recupero riguarda prevalentemente la produzione di rilevati e sottofondi stradali.
  • I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93,5% del totale dei rifiuti prodotti, aumentano di 17,1 milioni di tonnellate (+12,5%)
  • i rifiuti pericolosi di circa 820 mila tonnellate (+8,3%).
  • Complessivamente, i rifiuti speciali non pericolosi ammontano a 154,3 milioni di rifiuti, quelli pericolosi a quasi 10,7 milioni di tonnellate.
  • Il 24,2% dei rifiuti non pericolosi prodotti, pari a 39,9 milioni di tonnellate, deriva dalle attività di gestione dei rifiuti e di risanamento ambientale, con un incremento, rispetto al 2020, del 6,1% (+2,3 milioni di tonnellate).
  • In generale la gestione dei rifiuti speciali è attuata da oltre 10 mila impianti presenti in Italia (5.928 sono situati al Nord, 1.899 al Centro e 2.936 al Sud).
  • Si recupera materia dal 72,1% degli speciali e solo il 5,7% del totale gestito prevede lo smaltimento in discarica (10,2 milioni di tonnellate).
  • Le regioni che producono più rifiuti speciali sono Lombardia (37,4 milioni di tonnellate), Veneto (18 milioni) ed Emilia Romagna (14,6 milioni).  Al Centro la maggiore produzione è nel Lazio (10,2) e al Sud in Puglia (11,4).
  • I rifiuti speciali complessivamente gestiti in Italia sono pari a 178,1 milioni di tonnellate (11,4% rispetto all’anno precedente), di cui 168 milioni di tonnellate (94,4% del totale gestito) sono non pericolosi e i restanti 10 milioni di tonnellate (5,6% del totale gestito) sono pericolosi.
  • le quantità avviate a operazioni di recupero aumentano del 12,6% (+16,6 milioni di tonnellate) e quelle avviate allo smaltimento del 6% (+1,7 milioni di tonnellate).
  • Il recupero di materia costituisce la quota predominante della gestione dei rifiuti speciali con il 72,1% (128,3 milioni di tonnellate), mentre le operazioni di smaltimento rappresentano il 15,7% (28 milioni di tonnellate).
  • Le altre forme di gestione, che hanno un’incidenza più contenuta, includono il coincenerimento, l’incenerimento, la “Messa in riserva” e il “Deposito preliminare”.
  • Lo smaltimento in discarica interessa circa 10,2 milioni di tonnellate di rifiuti (il 5,7% del totale gestito), di cui circa 9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e oltre 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi.
  • Dall’analisi delle quantità smaltite nelle diverse categorie di discarica, si osserva la seguente ripartizione: circa 3,8 milioni di tonnellate sono allocate nelle discariche per rifiuti inerti (36,9% del totale smaltito), 5,3 milioni di tonnellate in quelle per rifiuti non pericolosi (52%), e oltre 1,1 milione di tonnellate nelle discariche per rifiuti pericolosi (11,1%).
  • L’Italia è un importatore netto di rifiuti, infatti, vengono importate circa 7,4 milioni di tonnellate a fronte di un’esportazione di poco superiore a 3,9 milioni di tonnellate. Il 98,7% dei rifiuti importati (circa 7,3 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 1,3% (98 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi.
  • In particolare importiamo rottami metallici provenienti dalla Germania (1,9 milioni di tonnellate) e dalla Francia (399 mila tonnellate di rifiuti) recuperati dalle industrie metallurgiche localizzate in Lombardia e in FriuliVenezia Giulia. Dalla Svizzera provengono 432 mila tonnellate di terre e rocce destinate per la quasi totalità in Lmbardia in attività di recupero ambientale.
  • Il 67% (2,6 milioni di tonnellate) dei rifiuti esportati è costituito da rifiuti non pericolosi ed il restante 33% (circa 1,3 milioni di tonnellate) da rifiuti pericolosi.
  • Esportiamo prevalentemente in Germania (831 mila tonnellate di cui 582 mila tonnellate pericolosi), rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti (270 mila tonnellate) e dalle attività di costruzione e demolizione (266 mila tonnellate).

Online al seguente link sono disponibili:

  • Comunicato stampa
  • Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2023
  • Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2023. Dati di sintesi
  • Infografiche
  • Catasto nazionale dei rifiuti

Fonte: ISPRA