E’ stato presentato il 26 maggio in diretta web il rapporto Rifiuti speciali giunto alla sua diciannovesima edizione. Il Rapporto è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006. Il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2020 fornisce i dati, all’anno 2018, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale; e sull’import/export. Il Convegno, alla presenza del Ministro, è stato anche un’occasione di confronto con i principali stakeholder su come il sistema di gestione dei rifiuti sta reagendo all’emergenza Covid-19.
Il lavoro, realizzato dall’Istituto in collaborazione con SNPA, esamina oltre 60 indicatori proposti a livello nazionale, di macroarea geografica e regionale.
I principali dati di sintesi dal comunicato stampa:
- Cresce la produzione dei rifiuti speciali in Italia: gli ultimi dati disponibili indicano che la produzione aumenta del 3,3% (circa 4,6 milioni di tonnellate) arrivando a superare 143 milioni di tonnellate. I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93% del totale di quelli prodotti, crescono di oltre 4 milioni di tonnellate (+3,3%), mentre quelli pericolosi di 376 mila tonnellate (+3,9%).
- Confermata l’incidenza del settore costruzioni e demolizioni sulla produzione complessiva: con oltre 60 milioni di tonnellate è quello che concorre maggiormente (42,5% del totale prodotto), seguito dalle attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento – ad esempio, le bonifiche – (oltre 38 milioni di tonnellate prodotte che contribuiscono al 26,5% del totale) e dall’insieme delle attività manifatturiere la cui produzione, 28,6 milioni di tonnellate, sfiora il 20%. Le altre attività economiche contribuiscono, complessivamente, alla produzione di rifiuti speciali con una percentuale dell’11% (15,8 milioni di tonnellate).
- Il settore manifatturiero produce il 37,1% (3,7 milioni di tonnellate )del totale dei rifiuti speciali pericolosi, Di questi: il 33,7% (3,4 milioni di tonnellate) deriva da attività di trattamento rifiuti e di risanamento; segue il settore dei servizi, del commercio e dei trasporti (19,8%) con quasi 2 milioni di tonnellate, di cui 1,4 milioni di tonnellate di veicoli fuori uso. La maggior parte dei rifiuti pericolosi prodotti dal settore manifatturiero deriva dal comparto metallurgico, da quello della fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici, della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio e della fabbricazione di prodotti in metalli. Gli impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi nel 2018 sono 10.813 di cui 6.232 situati al Nord, 1.880 al Centro e 2.701 al Sud. In Lombardia sono localizzate 2.138 infrastrutture, il 19,8% circa del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale. Gli impianti dedicati al recupero di materia sono 4.425 (41% del totale). I rifiuti speciali gestiti in Italia nell’anno di riferimento, superano 152 milioni di tonnellate, di cui 143 (93,7% del totale gestito) non pericolosi e i restanti 9,6 milioni di tonnellate (6,3% del totale gestito) pericolosi
- Gli impianti di gestione dei rifiuti speciali operativi nel 2018 sono 10.813 di cui 6.232 situati al Nord, 1.880 al Centro e 2.701 al Sud. In Lombardia sono localizzate 2.138 infrastrutture, il 19,8% circa del totale degli impianti presenti sul territorio nazionale. Gli impianti dedicati al recupero di materia sono 4.425 (41% del totale).
- I rifiuti speciali gestiti in Italia nell’anno di riferimento, superano 152 milioni di tonnellate, di cui 143 (93,7% del totale gestito) non pericolosi e i restanti 9,6 milioni di tonnellate (6,3% del totale gestito) pericolosi.
- Rispetto all’anno precedente aumentano del 3,7% i rifiuti complessivamente gestiti; in particolare, le quantità avviate a operazioni di recupero aumentano di poco più del 4 %, e quelle avviate allo smaltimento del 4,5%. Il recupero di materia è predominante con il 67,7% (103,3 milioni di tonnellate). Le operazioni di smaltimento rappresentano circa il 19,3% (30,7 milioni di tonnellate). Le altre forme di gestione includono il coincenerimento (1,3%), l’incenerimento (0,8%) e gli stoccaggi (10,9%). Il Nord recupera più della metà del totale dei rifiuti complessivamente gestiti a livello nazionale (53%).
- Lo smaltimento in discarica interessa circa 11,9 milioni di tonnellate di rifiuti (il 7,8% del totale gestito), di cui circa 10,6 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi. Rispetto al 2017, si registra una leggera flessione, pari a 149 mila tonnellate (-1,2%)
- La quantità totale di rifiuti speciali esportata nel 2018 è pari a circa 3,5 milioni di tonnellate (2,4% della produzione totale).I rifiuti importati sono pari a 7,3 milioni di tonnellate (5% dei rifiuti prodotti). L’88,4% (circa 7,2 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi ed il restante 1,6% (114 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi.
Sono disponibili ora online la registrazione della mattinata, il comunicato stampa di presentazione, il rapporto completo, ed i documenti di sintesi dei dati al seguente link
Fonte: ISPRA