Il Consiglio di Stato nella sentenza 17 ottobre 2023, n. 9044 ha confermato l’illegittimità della pianificazione urbanistica di un Comune della Lombardia nel punto in cui istituisce, all’interno delle aree agricole, un esplicito divieto di utilizzazione agronomica dei fanghi di depurazione. 

Il Comune di Garlasco all’interno delle Regole della Variante al Piano di Governo del Territorio del Comune di Garlasco, adottata con Deliberazione del Consiglio Comunale di Garlasco n. 8 del 20 aprile 2016, istituiva all’interno delle aree agricole, un esplicito divieto di utilizzazione agronomica dei fanghi di depurazione all’interno della fascia di rispetto di 500 metri dal perimetro del centro abitato ed individuava, mediante apposita tavola, le aree del territorio comunale in base all’attitudine allo spargimento dei fanghi.

Una ditta operante nel settore dello spandimento di fanghi biologici si oppose a tale regola nelle sedi di giustizia. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha confermato l’illegittimità di questa norma strumento urbanistico possa dettare prescrizioni che riguardano l’attività di spandimento di fertilizzanti su suolo agricolo giacché non si vede quale attinenza abbai tale attività con l’interesse urbanistico. Secondo la sentenza del TAR i Comuni non sono titolari di potestà regolamentare in materia di spandimento dei fanghi biologici in agricoltura restando riservata agli stessi solo la potestà di sanzionare la violazione delle disposizioni regolamentari preventivamente stabilite dalla Regione, ove queste si sostanzino in violazioni della normativa regolamentare in materia di igiene (Cons. Stato, Sez, V, n. 7528 del 2010).

La sentenza è disponibile al seguente link