Nel primo anno di vita la Direzione Generale con competenze in materia di Bonifica ha avviato un processo organizzativo nonché di completa riforma del settore che, in linea con gli indirizzi comunitari e nazionali sulla transizione ecologica, sta lavorando al fine di rinnovare il sistema delle bonifiche e renderlo più efficiente partendo dalla consapevolezza degli effetti che la conclusione dei procedimenti potrebbe portare per una gestione più sostenibile del suolo rigenerato. Agire contestualmente sulle funzioni amministrative ed operative è il presupposto su cui la Direzione Generale ha avviato il processo di riforma delle bonifiche.

In un comunicato stampa il Ministero della Transizione ecologica fa il punto su quanto effettuato in quest’anno.


Programmazione degli investimenti
Sotto il profilo degli investimenti sul tema della bonifiche, la Direzione Generale ha effettuato la programmazione di circa 1,2 miliardi di Euro, a valere sulle risorse del Piano Operativo Ambiente (POA), mediante la sottoscrizione negli anni 2020-2021 di 25 accordi di programma finalizzati alla progettazione ed esecuzione di interventi di bonifica in aree pubbliche sia interne che esterne  ai Siti di Interesse Nazionale. Le risorse sono state destinate alle Regioni individuate quali soggetti attuatori degli interventi, che dovranno garantire l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti entro la data del 31 dicembre 2022 e completare la spesa per gli investimenti entro il 31 dicembre 2025.
Revisione della normativa di settore
Importanti novità sono state introdotte dal DL 76/2020, Decreto semplificazioni, nato con lo specifico intento di conciliare il risanamento ambientale e lo sviluppo territoriale. In particolare, con gli articoli 52 e 53 vengono introdotte nel Codice dell’ambiente disposizioni che incidono in modo significativo sulle procedure di bonifica, con l’intento di consentire l’utilizzo delle aree oggetto di bonifica per nuovi investimenti, pur sempre nel pieno rispetto della tutela della salute e dell’ambiente.
Il supporto delle competenze SNPA
Nell’ottica di una sistematizzazione delle competenze, inoltre, in fase di conversione il DL semplificazioni ha previsto che il Ministero per l’istruttoria tecnica si avvalga del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA) in modo tale che dal punto di vista ambientale in istruttoria sia portato un unico contributo, evitando inutili duplicazioni di competenze. Una strategia che punta a rafforzare il percorso collaborativo tra il MiTE, ISPRA e Agenzie regionali già avviato con l’istituzione del sistema agenziale avvenuta con la Legge 132/2016.
Semplificazione delle Procedure
Si è istituito uno specifico gruppo di lavoro, operativo da circa un anno, con l’obiettivo di standardizzare i contenuti degli elaborati progettuali, intervenire sulle cause dei rallentamenti, nonché, avviare un processo di armonizzazione tra i contenuti tecnici degli allegati richiesti dalla normativa di riferimento. Con il decreto direttoriale 130 del 14 ottobre 2020 è stato emanato il documento “Contenuti tecnici minimi per la presentazione del Piano”, ponendo quindi l’operatore nelle condizioni di redigere un documento della caratterizzazione esaustivo dal punto di vista delle informazioni. Infine con il decreto direttoriale 46 del 30 marzo 2021 si definisce la modulistica per la presentazione delle istanze, per valutare eventuali interferenze tra le opere da realizzare in aree SIN e gli interventi di bonifica dell’area stessa, nonché eventuali rischi per i lavoratori e i fruitori dell’area.
Il comunicato stampa del Ministero della Transizione Ecologica qui
 
Fonte: Ministero della Transizione Ecologica