La testata giornalistica “il Tirreno” propone un focus sul tenma dei sisti inquinati in toscana tratto dal annuario dei dati ambientali curato da ARPAT. L’attenzione si cala in particolare sulla provincia di Massa Carrara dove il numero dei terreni interessati da bonifica, invece di diminuire, aumenta negli anni. Si tratta soprattutto di ex fabbriche, ex discariche di rifiuti ed ex distributori di benzina. In Toscana i siti da bonificare risultano attualmente ben 3.958, con 17.272,2 ettari di terreno coinvolti e procedure che spesso vanno a rilento. Nel 2015 i siti apuani con procedimento di bonifica in corso erano 364, per un totale di 3.366 ettari, nel 2016 377, per un totale di 3.370 ettari. A marzo del 2017 essi risultavano 414, per 3.340 ettari totali. A livello di densità, quindi di siti per km quadrato, la provincia apuana è in testa alla classifica toscana. Se invece si considera la percentuale sulla superficie provinciale, Massa-Carrara è seconda, subito dopo Livorno con il 2,9% rispetto al 5,2% della provincia labronica, la quale, del resto, ha una storia di sfruttamento del territorio molto simile alla nostra, con un passato industriale terribile, che ha lasciato una triste eredità fatta di suoli e falde ancora contaminati, dopo trent’anni dalla chiusura delle industrie chimiche. Dei 414 siti apuani ancora da bonificare 42 sono terreni un tempo occupati da distributori di carburanti, 59 da attività di gestione e smaltimento
rifiuti, 129 attività industriali, 6 cave, 110 “altre attività” non specificate da Arpat, mentre 68 “attività non precisata”.
Fonte: il Tirreno Articolo completo disponibile al seguente link
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