E’ stata sottoscritta lo scorso quattro giugno dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa e dal sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut,  la prima Carta sulle bonifiche sostenibili. Un documento strategico in cui poter cristallizzare i principi di sostenibilità ambientale, economica, temporale, sanitaria ed etica sui quali improntare gli interventi di bonifica di siti potenzialmente contaminati e contaminati. Una dichiarazione di principi aperta, che sarà tradotta in inglese e potrà essere sottoscritta da enti locali, agenzie statali, regionali e comunali, università ed enti di ricerca a livello internazionale.

Nel suo intervento, il ministro ha annunciato che probabilmente entro agosto sarà legge il dl Semplificazioni, al quale il ministero sta lavorando. “Desideriamo semplificare quanto più possibile – ha affermato – il perimetro di ingaggio della norma. Lavoreremo su due piani, sia sul dl Semplificazioni sia sul Collegato ambientale che entro questo mese verrà presentato al Consiglio dei ministri. La Carta delle bonifiche sostenibili deve diventare presto una vera e propria norma nella quale ci sia al centro la bonifica sostenibile. La biodiversità e la tutela delle tre matrici aria, acqua e terra non possono non essere prese in considerazione”.

Costa ha concluso osservando che “danno ambientale e bonifiche devono essere affrontate insieme. Chi firma la Carta accetta la nostra sfida”.

Il sottosegretario Morassut ha sottolineato in un messaggio la “ferma adesione alla prima Carta sulle bonifiche sostenibili, un documento aperto attraverso il quale viene saldamente fissato il principio della sostenibilità su cui si deve fondare l’azione di recupero del territorio contaminato. Il percorso di risanamento deve avvenire nell’interesse della salvaguardia ambientale, della tutela della salute dei cittadini, nella difesa della legalità, del rilancio economico delle comunità e della promozione di un nuovo stile di vita ecosostenibile che scongiuri il reiterarsi dei comportamenti precedenti. Recuperare il territorio inquinato significa dargli nuova vita, realizzando servizi, infrastrutture verdi, insediamenti industriali sostenibili di nuova generazione, attività produttive, impianti per la produzione di energia pulita”.

Alla sottoscrizione della Carta hanno partecipato anche il presidente di Ispra e del Sistema nazionale Spna Stefano Laporta, il generale Giuseppe Vadalà, commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive, Vera Corbelli, commissario straordinario per la bonifica dell’Area vasta di Taranto e segretario generale dell’Autorità di bacino idrografico dell’Italia Meridionale, Filomena Maggino della Presidenza del consiglio dei ministri-Benessere Italia, Raffaele del Giudice, assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Stefano Sorvino, commissario straordinario dell’Arpa Campania, e Vito Bruno, direttore generale dell’Arpa Puglia.

 Il comunicato del ministero è disponibile  qui

Fonte: Ministero dell’Ambiente