Lo scorso settembre, durante la Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile è stato presentato E-Mobility Report 2018 dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano durante il convegno “L’Italia alla sfida della mobilità elettrica” tenutosi a Milano. Secondo il rapporto in Italia aumentano immatricolazioni di auto elettriche: 4.827 nel 2017 rispetto alle 2.560 del 2016, e le infrastrutture con 2.750 punti di ricarica, +750 sul 2016, ma restano forti squilibri e un netto divario con i paesi più avanzati. Infatti, i numeri presentati  sono ancora piuttosto esigui, se paragonati ai valori del mercato europeo e globale. La crescita dei veicoli elettrici italiani nel 2017 è arrivata appena allo 0,24% del totale dei veicoli italiani (0,1% nel 2016), i quali 1.964 full-electric (BEV, +40% rispetto al 2016) e 2.863 auto “plug in” (i veicoli con la possibilità di ricarica associata ad un motore tradizionale), che sono aumentate del 150% e che per la prima volta hanno superato le BEV. In Italia sono quasi 13.000 le auto elettriche in circolazione. Il mercato italiano è ancora indietro rispetto ai principali partner europei: nel 2017 ha pesato per meno del 2% nel mercato europeo dei veicoli elettrici, a fronte del 13% del totale delle immatricolazioni.
Numeri ben lontani da Norvegia e Germania. Tuttavia come sottolinea Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy&Strategy Group, In Italia nell’ultimo anno il settore ha registrato una crescita significativa sia dal punto di vista dei volumi di vendite sia da quello infrastrutturale Certo, come numeri assoluti siamo ancora lontani dai paesi più avanzati a livello europeo e globale e le difficoltà da superare sono molte, come il costo ancora elevato dell’auto elettrica e una infrastruttura di ricarica che gli stessi utilizzatori considerano insufficiente e non ancora adatta ad abilitare un utilizzo smart dell’auto elettrica. Ma nel complesso la ricerca evidenzia come la mobilità elettrica stia diventando anche in Italia una componente fondamentale del nostro modo di vedere i trasporti del futuro.
Tra le ragioni del differente andamento delle vendite delle auto elettriche è la mancanza di meccanismi di incentivazione. In Italia, dopo la fine degli incentivi statali diretti per l’acquisto di veicoli elettrici, le uniche misure di sostegno rimaste sono decise a livello locale e di solito prevedono una riduzione dei costi di circolazione dei veicoli, come sconti sul bollo e accessi e parcheggi gratuiti in zone a pagamento». L’E-Mobility Report 2018 fa notare che «Non è un caso che i Paesi europei più rilevanti in termini di immatricolazioni di veicoli elettrici siano accomunati dall’adozione di incentivi, diretti sia all’acquisto sia all’uso e alla circolazione. A fine 2017, in Italia c’erano circa 2.750 punti di ricarica pubblici a norma (+750 sul 2016), dei quali il 16% (443) high power, distribuiti in circa 1.300 colonnine. La maggior parte delle installazioni è localizzata nei contesti urbani (50%) e nei punti di interesse (45%), mentre fuori dalle città ce ne sono ancora poche (5%), anche se la minore diffusione è compensata dalla maggiore velocità di ricarica. Secondo un sondaggio condotto dall’Energy&Strategy Group, per quasi 3 potenziali acquirenti su 4, la principale barriera all’acquisto di un’auto elettrica, è il costo ancora elevato delle vetture, seguito dall’inadeguatezza della rete di ricarica (indicato dal 50%) e dall’autonomia limitata (22%).
L’Energy&Strategy Group evidenzia anchIn Italia aumentano immatricolazioni di auto elettriche: 4.827 nel 2017 rispetto alle 2.560 del 2016, e le infrastrutture con 2.750 punti di ricarica, +750 sul 2016, ma restano forti squilibri e un netto divario con i paesi più avanzati. Infatti, i numeri presentati dall’E-Mobility Report 2018 dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano durante il convegno “L’Italia alla sfida della mobilità elettrica”, che ha aperto i lavori di Thatt’s Mobility che termina oggi a Milano, sono ancora piuttosto esigui, se paragonati ai valori del mercato europeo e globale. La crescita dei veicoli elettrici italiani nel 2017 è arrivata appena allo 0,24% del totale dei veicoli italiani (0,1% nel 2016), i quali 1.964 full-electric (BEV, +40% rispetto al 2016) e 2.863 auto “plug in” (i veicoli con la possibilità di ricarica associata ad un motore tradizionale), che sono aumentate del 150% e che per la prima volta hanno superato le BEV. In Italia sono quasi 13.000 le auto elettriche in circolazione. Il mercato italiano è ancora indietro rispetto ai principali partner europei: nel 2017 ha pesato per meno del 2% nel mercato europeo dei veicoli elettrici, a fronte del 13% del totale delle immatricolazioni.
Numeri ben lontani da Norvegia e Germania. Tuttavia come sottolinea Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy&Strategy Group, In Italia nell’ultimo anno il settore ha registrato una crescita significativa sia dal punto di vista dei volumi di vendite sia da quello infrastrutturale Certo, come numeri assoluti siamo ancora lontani dai paesi più avanzati a livello europeo e globale e le difficoltà da superare sono molte, come il costo ancora elevato dell’auto elettrica e una infrastruttura di ricarica che gli stessi utilizzatori considerano insufficiente e non ancora adatta ad abilitare un utilizzo smart dell’auto elettrica. Ma nel complesso la ricerca evidenzia come la mobilità elettrica stia diventando anche in Italia una componente fondamentale del nostro modo di vedere i trasporti del futuro.
Tra le ragioni del differente andamento delle vendite delle auto elettriche è la mancanza di meccanismi di incentivazione. In Italia, dopo la fine degli incentivi statali diretti per l’acquisto di veicoli elettrici, le uniche misure di sostegno rimaste sono decise a livello locale e di solito prevedono una riduzione dei costi di circolazione dei veicoli, come sconti sul bollo e accessi e parcheggi gratuiti in zone a pagamento». L’E-Mobility Report 2018 fa notare che «Non è un caso che i Paesi europei più rilevanti in termini di immatricolazioni di veicoli elettrici siano accomunati dall’adozione di incentivi, diretti sia all’acquisto sia all’uso e alla circolazione. A fine 2017, in Italia c’erano circa 2.750 punti di ricarica pubblici a norma (+750 sul 2016), dei quali il 16% (443) high power, distribuiti in circa 1.300 colonnine. La maggior parte delle installazioni è localizzata nei contesti urbani (50%) e nei punti di interesse (45%), mentre fuori dalle città ce ne sono ancora poche (5%), anche se la minore diffusione è compensata dalla maggiore velocità di ricarica. Secondo un sondaggio condotto dall’Energy&Strategy Group, per quasi 3 potenziali acquirenti su 4, la principale barriera all’acquisto di un’auto elettrica, è il costo ancora elevato delle vetture, seguito dall’inadeguatezza della rete di ricarica (indicato dal 50%) e dall’autonomia limitata (22%).
L’Energy&Strategy Group evidenzia anche un altro aspetto: quello dell’uso delle auto elettriche solo per spostamenti brevi. I possessori hanno dichiarato di usare l’auto elettrica principalmente durante il tragitto casa-lavoro e per brevi viaggi, mentre meno della metà del campione la utilizza anche per viaggi lunghi, a conferma del fatto che la range anxiety (ossia il timore che la batteria si scarichi) rimane un fattore rilevante anche dopo l’acquisto.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, dal sondaggio emerge che il prezzo è solamente il quarto fattore per importanza tra quelli riportati come rilevanti nella percezione di chi già utilizza un’auto elettrica. Ma il rapporto ammette che il costo di una vettura elettrica comparato a quello di una tradizionale è ancora troppo elevato per conquistare un’importante quota di mercato.
e un altro aspetto: quello dell’uso delle auto elettriche solo per spostamenti brevi. I possessori hanno dichiarato di usare l’auto elettrica principalmente durante il tragitto casa-lavoro e per brevi viaggi, mentre meno della metà del campione la utilizza anche per viaggi lunghi, a conferma del fatto che la range anxiety (ossia il timore che la batteria si scarichi) rimane un fattore rilevante anche dopo l’acquisto.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, dal sondaggio emerge che il prezzo è solamente il quarto fattore per importanza tra quelli riportati come rilevanti nella percezione di chi già utilizza un’auto elettrica. Ma il rapporto ammette che il costo di una vettura elettrica comparato a quello di una tradizionale è ancora troppo elevato per conquistare un’importante quota di mercato.
Fonte: GreenReport
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