In un comunicato Stampa la Regione Emilia Romagna ha presentato il primo progetto di legge sulla ciclabilità in Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta regionale. A questa norma corrisponderà anche un investimento iniziale della Regione di 10 milioni di euro, risorse stanziate dal Fondo di sviluppo e coesione e messe a bando a favore di Enti Locali, agenzie per la mobilità e società di gestione nel campo dei trasporti. Con una avvertenza: gli enti e i soggetti inadempienti sulle misure per la ciclabilità non potranno beneficiare di contributi regionali.
In particolare la norma a grandi linee prevede:

  • la possibilità di costruire le piste ciclabili anche non in adiacenza alle strade, ma su tracciati differenti. Infatti, la legge 366 del 1998 stabilisce che a fronte della costruzione di nuove strade o di manutenzione di quelle esistenti, vengano previste vie ciclabili esclusivamente in adiacenza, possibilità a volte non praticabile.
  • recupero di stazioni ferroviarie e case cantoniere in strutture che offriranno servizi per i cicloturisti; noleggio bici e bike sharing; velostazioni;
  • spazi per il deposito biciclette negli edifici residenziali, all’interno delle attività produttive e nei luoghi pubblici.
  • Individuazione di azioni per la riduzione della velocità e la realizzazione diffusa di nuove “zone 30” (limite chilometrico orario) per agevolare l’intermodalità con i mezzi pubblici, anche con la promozione delle “bici pieghevoli
  • forme di vigilanza anche tramite videosorveglianza, servizi agli utenti (riparazione, gonfiaggio, noleggio) in prossimità delle velostazioni, marchiatura registrata delle biciclette.

La Regione già dove le persone che usano regolarmente la bicicletta sono il doppio rispetto alla media nazionale – 10% rispetto al 5% -, punta anche a diventare la regione delle due ruote e della mobilità sostenibile anche attraverso la realizzazione della prima Rete delle ciclovie regionali.
Il comunicato stampa, alcuni dati sulla mobilità ciclabile, una sintesi della legge sono disponibili al seguente link .
Fonte: Regione Emilia Romagna