Il Servizio Studi del Dipartimento Attività Produttive della Camera dei Deputati ha recentemente pubblicato lo studio Le fonti rinnovabili e i meccanismi incentivanti per il settore: prospettive e obiettivi che descrive un quadro dettagliato della situazione nazionale in materia. In sintesi nel rapporto si evidenzia che: a causa dell’azione congiunta della recessione economica, della ricomposizione settoriale della produzione e della maggiore efficienza energetica, nel 2014 il fabbisogno energetico lordo del Paese è stato pari a circa 165,9 Mtep: il valore più basso degli ultimi 18 anni. A crescere ancora è stato invece l’apporto al mix energetico arrivato dalle fonti rinnovabili. In particolare, la composizione percentuale delle fonti energetiche impiegate per la copertura della domanda nel 2014 è stata caratterizzata, rispetto al 2013, da una riduzione dell’incidenza del petrolio dalla diminuzione di quella del gas e da un trend crescente della quota delle fonti rinnovabili. La fonte rinnovabile che nel 2014 ha fornito il contributo più incisivo nel settore Elettrico è quella idraulica (48% della produzione elettrica da FER Fer), seguita da solare (19%), bioenergie (15%), fonte eolica (13%) e dalla geotermica (5%). Per quanto riguarda invece il settore termico, nel 2014 sono stati consumati circa 9,9 Mtep di energia termica da fonti rinnovabili (416.000 TJ), di cui poco meno di 9 Mtep in modo diretto (attraverso stufe, camini, pannelli solari, pompe di calore, impianti di sfruttamento del calore geotermico) e circa 1 Mtep come consumi di calore derivato (principalmente attraverso sistemi di teleriscaldamento alimentati da biomasse). La fonte di gran lunga più importante è la biomassa solida (6,7 Mtep), utilizzata soprattutto nel settore domestico. Assumono grande rilievo anche le pompe di calore (2,6 Mtep), mentre sono ancora limitati i contributi della fonte geotermica e di quella solare. Il testo completo del rapporto è disponibile al seguente link