La ricerca dell’ Agenzia Europea per l’Ambiente: “Pianure alluvionali: un sistema naturale per preservare e ripristinare” ( Floodplains: a natural system to preserve and restore)   evidenzia che se la gestione di queste aree fosse basata su un approccio che riconosce le molteplici funzioni  che svolgono e sull’equilibrio degli ecosistemi queste aree potrebbero contribuire in modo significativo a preservare e ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento chimico e nutrizionale nei fiumi, laghi e zone umide ed aumentarne la capacità stessa di trattenere l’acqua.
Le pianure alluvionali naturali e indisturbate sono sottoposte a una crescente pressione dallo sviluppo umano, che mette a rischio i ruoli ambientali unici che svolgono durante i cicli di alluvione. Il rapporto indica studi che dimostrano che fino al 90% delle pianure alluvionali sono state degradate dal punto di vista ambientale a causa della protezione strutturale delle inondazioni, del raddrizzamento dei fiumi, della disconnessione delle zone umide delle pianure alluvionali, dell’uso dei terreni agricoli e dell’urbanizzazione negli ultimi due secoli.
Questo degrado ha messo le pianure alluvionali in una posizione sfavorevole per fornire adeguatamente importanti servizi ecosistemici che potrebbero altrimenti gestire l’aumento del rischio di alluvioni dovuto ai cambiamenti climatici, nonché migliorare lo stato delle risorse idriche e della biodiversità. Mentre i cambiamenti storici hanno supportato la crescita economica e la protezione dalle inondazioni, hanno avuto gravi conseguenze ambientali. Lo sviluppo urbano e agricolo delle pianure alluvionali insieme alla protezione strutturale dalle inondazioni hanno contribuito notevolmente a disconnettere i fiumi dalle loro pianure alluvionali, riducendo i loro ruoli critici nella mitigazione delle inondazioni e della siccità, come habitat e nella protezione della qualità delle acque. Questi cambiamenti hanno anche reso più dannose le inondazioni di oggi.
Le alluvioni rimangono una delle calamità naturali più costose. Il rapporto evidenzia che il ripristino delle pianure alluvionali, incentrato su soluzioni basate sulla natura e un approccio di gestione degli ecosistemi, ha il potenziale per aumentare notevolmente il ruolo che queste aree possono svolgere nel conseguire benefici ambientali positivi, riducendo al contempo gli impatti negativi delle alluvioni. Inoltre, le pianure alluvionali mantenute nelle loro condizioni naturali sosterrebbero gli obiettivi previsti dalla vigente legislazione dell’Unione europea, tra cui la direttiva quadro sulle acque , inondazioni , uccelli e habitat . Il ripristino e la conservazione delle pianure alluvionali può anche sostenere gli obiettivi del Green Deal europeo , compresi i cambiamenti climatici, la lotta alla perdita di biodiversità e l’eliminazione dell’inquinamento.
Il Rapporto è disponibile   qui 
Fonte:  Agenzia Europea per l’Ambiente