Un articolo pubblicato nel sito web di snpambiente fa il punto sulle procedure di infrazione comunitaria a carico del nostro paese ed in particolare su quelle dei rifiuti.
Le procedure di infrazione comunitaria che pesano oggi sull’Italia sono 86, in leggero calo rispetto ai dati di luglio scorso, quando se ne contavano 91. Per quanto riguarda i settori maggiormente interessati dalle procedure di infrazione europea pendenti, abbiamo l’ambiente, seguito da trasporti e mobilità, industria e mercato e tassazione e dazi. In questo articolo viene fatto il punto sulle procedure in materia di rifiuti attualmente in essere nel nostro Paese, entrando nel merito delle singole infrazioni e cercando di approfondirne le motivazioni e l’andamento.
L’articolo suggerisce anche la lettura del testo  cosa sono e come si svolgono le procedure di infrazione europee (link) utile a capire lo stato di avanzamento delle procedure.
In particolare per quanto riguarda i rifiuti sono attive in Italia:

  • Procedura di infrazione 2003/2077
    Nel 2003 la Commissione europea dà avvio alla procedura di infrazione 2003/2077 che si concretizza, nel 2007, con la prima sentenza di condanna da parte della Corte europea di giustizia (causa 135/05) poiché l’Italia è venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti, in particolare l’applicazione delle direttive 1975/442 sui “rifiuti”, 1991/689 sui “rifiuti pericolosi” e 1999/31 sulle “discariche”.
  • Procedura di infrazione 2011/2215
    La procedura di infrazione 2011/2215 viene aperta per violazione dell’articolo 14 della direttiva 1999/31, che detta alcune condizioni affinché le discariche già autorizzate o in funzione al momento del termine fissato per il recepimento della direttiva (16 luglio 2001) possano continuare ad operare; si tratta di 102 discariche.
  • Procedura di infrazione 2007/2195
    L’infrazione 2007/2195 viene aperta poiché l’Italia, in merito alla regione Campania, non ha adottato tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente e non ha, in particolare, creato una rete adeguata ed integrata di impianti di smaltimento.
  • Procedure di infrazione 2020/0209 e 2020/0210 Nell’ultimo anno, sempre in tema di rifiuti, la Commissione europea avvia altre 2 procedure di infrazione (2020/0209 e 2020/0210) per il mancato recepimento di due direttive relative ai veicoli fuori uso, la 2020/362 e la 2020/363, la prima riguarda l’esenzione per il cromo esavalente come anticorrosivo nei sistemi di raffreddamento in acciaio al carbonio nei frigoriferi ad assorbimento dei camper, la seconda riguarda determinate esenzioni per il piombo e i composti di piombo nei componenti.

L’articolo completo è disponibile qui 
fonte: snpambiente