L’evoluzione della disponibilità di risorse idriche, strettamente connessa ai cambiamenti climatici, è uno dei problemi più urgenti da affrontare, questo è quanto emerge dall’ultimo report pubblicato dal World Resources Institute (WRI). Da qui ai prossimi 25 anni infatti, secondo i ricercatori, nelle zone più secche aumenterà la siccità e l’acqua sarà un bene sempre più prezioso e conteso. Soprattutto: questi mutamenti ambientali ridefiniranno in maniera radicale la struttura sociale e produttiva degli Stati. Al punto da scatenare nelle aree più densamente popolate, al punto di scatenare vere e proprie lotte per il controllo e la gestione delle riserve idriche. Secondo lo studio del WRI tra le cause delle rivolte scoppiate proprio in Siria e sfociante nella guerra civile potrebbe esserci anche la scarsità di acqua fattori simili possono aver influito anche nell’acuire le tensioni fra Israele e Palestina e potrebbero un domani sviluppare dinamiche analoghe anche in altri territori dove il conflitto per l’accesso alle risorse idriche potrebbe portare a instabilità politica e guerre. In vista di tali cambiamenti diventa ancor più cruciale un radicale ripensamento della gestione energetica e sempre più vitale una reale svolta verso l’ “efficentamento”. Tra le nazioni che stanno vivendo in questo momento il problema dell’acqua: California e Colorado. Lo Stato ha introdotto limiti al consumo di acqua con successo: nei mesi estivi, nonostante il caldo infernale, i consumi sono calati intorno al 30% segno che le politiche hanno avuto il successo sperato facendo capire l’urgenza e il rischio di un consumo eccessivo d’acqua.

Nel tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema il WRI ha realizzato mappe che mostrano le proiezioni rispetto alla disponibilità di risorse idriche (ma non solo) da qui ai prossimi 25 anni. Il testo completo della ricerca ed ulteriori approfondimenti al seguente link.