GreenItaly 2018: il nono rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere è stato presentato lo scorso 30 ottobre a Roma. Il Rapporto è promosso da Conai e Novamont, con il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Misura e pesa la forza della green economy nazionale (oltre 200 best practice raccontate, grazie anche alla collaborazione di circa trenta esperti).
Dal Rapporto emerge che in Italia un’azienda italiana su quattro, il 24,9% dell’intera imprenditoria extra-agricola (nel manifatturiero il rapporto arriva quasi ad una su tre (30,7%)) hanno investito in in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.  Ad oggi si contano oltre 345.000 imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito nel periodo 2014-2017, o prevedono di farlo entro la fine del 2018 (nell’arco, dunque, di un quinquennio) nella green economy; nel 2018 circa 207 mila aziende hanno investito, o intendono farlo entro dicembre, sulla sostenibilità e l’efficienza.
Il Rapporto evidenzia come investire nel settore green porti alle aziende  numerosi vantaggi tra cui maggiore competitività e qualità dei prodotti immessi nel mercato. Le aziende di questa GreenItaly hanno, infatti, un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo italiano: con specifico riferimento alle imprese manifatturiere (5-499 addetti), quelle che hanno visto un aumento dell’export nel 2017 sono il 34% fra chi ha investito nel green contro il 27% tra chi non ha investito. Queste imprese innovano più delle altre, quasi il doppio: il 79% ha sviluppato attività di innovazione, contro il 43% delle non investitrici.
Investire green in termini di occupazione si traduce in 2 milioni 998 mila occupati che applicano competenze ‘verdi’. Il 13% dell’occupazione complessiva nazionale. Un valore destinato a salire ancora entro l’anno: sulla base delle indagini Unioncamere si prevede una domanda di green jobs pari a quasi 474.000 contratti attivati, il 10,4% del totale delle richieste per l’anno in corso.
 
Investire in attività green per le aziende italiane è stato un modo per superare la crisi, è diventata una reazione di sistema indicata dal basso, spesso senza incentivi pubblici, da una quota rilevante delle nostre imprese. Questo ha fatto si che il mondo dell’industria del paese riscoprisse antiche vocazioni (quella al riciclo e all’uso efficiente delle risorse) e ha trovato un modello produttivo che grazie all’innovazione, alla ricerca, alla tecnologia ne rafforza l’identità, le tradizioni, ne enfatizza i punti di forza. Un modello produttivo e sociale che offre al Paese la possibilità di avere un rilevante ruolo internazionale: già oggi l’Italia è una superpotenza nell’economia circolare”.
Il comunicato stampa completo ed il rapporto GreenItaly 2018 sono disponibili qui.
Fonte:  Fondazione Symbola