È stato presentato durante il Festival dell’acqua di Milano il Rapporto Generale sulle Acque di Ultilititalia. Il rapporto raccoglie effetti e i difetti del mondo dell’acqua nel nostro Paese, i danni che può provocare e quelli che siamo in grado di procurare noi, un confronto internazionale sulla gestione delle risorse idriche anche in relazione ai 200 milioni di euro l’anno che saremo costretti a pagare all’Europa a causa dei ritardi della depurazione. Secondo il rapporto in Italia paghiamo le tariffe più basse d’Europa (1,60 euro ogni mille litri in media in Italia, contro i 6,63 che si pagano a Copenhagen, i 5,70 a Berlino, i 4,20 euro a metro cubo che sostengono i parigini i 3,95 che di Londra) primato che non è una buona notizia. Il nostro paese, anche per questo, dispone di poche risorse economiche da investire in infrastrutture e questo si traduce in acquedotti che perdono e mancanza di impianti di depurazione con grossi impatti sull’ambiente anche per le generazioni future. Per raggiungere livelli standard su infrastrutture e servizi, in Italia sarebbe necessario investire, secondo i dati dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico, circa 65 miliardi nei prossimi trent’anni. Traducibili secondo Ultilititalia, in un flusso annuale di circa 5 miliardi, di cui uno per recuperare i ritardi in fognature e depurazione, tra i 2,5 e i 3,5 per sostituzione di reti o manutenzioni straordinari e un altro miliardo di euro per la tutela dei bacini e delle falde idriche. Tuttavia farraginosità normativa e lentezza burocratica rendono difficili gli usi dei fondi già disponibili in particolare per i finanziamenti europei. Per i finanziamenti il settore conta su soldi pubblici solo per il 10,8% degli importi necessari (il resto coperto dal ricorso al credito), è importante poter ricorrere a finanziatori esterni Il lavoro dell’AEEGSI sul Metodo Tariffario sta producendo una nuova attenzione dal mondo finanziario.Nel 2014, sulla base di questa nuova fiducia, sono stati finanziate opere per 1,8 miliardi di euro, segnando un +14% rispetto al 2011. La presentazione del rapporto si è conclusa con una constatazione: l’Italia è il Paese nel quale a fronte di aumenti di bolletta di 10 euro l’anno, si legge nei giornali il titolo “stangata sulle bollette”, ma siamo anche il paese europeo che consumi e spreca più acqua di tutti (circa 200 litri per abitante al giorno, con punte ben più elevate, contro una media europea inferiore ai 165). Abbiamo un tasso di morosità nell’acqua pari al 4,3% contro il 1,2% delle bollette energetiche. Restiamo tra i maggiori consumatori di acque minerali al mondo, nonostante il nostro territorio sia ricco di falde di ottima qualità e siamo l’unico Paese in cui al tavolo del ristorante appare quasi disdicevole chiedere un bicchiere d’acqua di rubinetto. Una situazione il leggero miglioramento grazie grazie alle cosiddette Case (o Chioschi) dell’acqua, che erogano l’acqua di acquedotto, refrigerata e gassata e che stanno lentamente cambiando le nostre abitudini.