Il rapporto ISPRA Sostenibilità ambientale dell’uso dei pesticidi – il Bacino del Po ricerca e studia la presenza di pesticidi che, pur essendo vietati da anni sono ancora presenti nelle acque superficiali e sotterranee italiane. Secondo ISPRA in rischio dato da queste sostanze è ancora sottostimato, lo dimostrano le lacune conoscitive in tema di effetti cumulativi e una regolamentazione in cui la valutazione del rischio sia fatta sulle singole sostanze. Il rapporto illustra come alcune sostanze siano presenti ancora nelle acque sotterranee perché in questi luoghi vengono a mancare quasi del tutto i meccanismi di degradazione, ne consegue che la concentrazione evolve con i tempi di ricambio estremamente lenti delle falde. Ne sono un esempio sostanze come l’atrazina, bandita da 25 anni, è ancora rilevata, anche se in basse concentrazioni, nei fiumi, e nelle acque sotterranee: ci vogliono 8 anni affinché la concentrazione della sostanza nel fiume Po si dimezzi; nelle acque sotterranee del Bacino, invece, l’atrazina rimane stabile e a livelli circa 4 volte più alti rispetto ai corsi d’acqua.
Fonte: ISPRA
Il rapporto è disponibile al seguente link