Stiamo vivendo la primavera più secca degli ultimi 60 anni. A livello nazionale, manca all’appello il 60% di precipitazioni. Lo rivela l’analisi di Meteo Expert-Meteo.it, secondo cui la prima metà della primavera meteorologica, ossia il periodo tra l’inizio di marzo e la metà di aprile, è stata decisamente avara di pioggia. L’assenza di piogge di queste ultime settimane sta inasprendo il problema della siccità che si trascina ormai da inizio anno: da gennaio ad oggi il nostro Paese ha ricevuto poco più della metà della pioggia che dovrebbe cadere normalmente, con forti ripercussioni anche sulla portata di laghi e fiumi. All’Italia è mancato il volume di pioggia pari all’intero lago di Como.
Le regioni del Nord Italia sono le più provate, con una anomalia del -70%, ma sono in sofferenza anche le regioni del Centro e quelle del Sud, dove il deficit di pioggia è rispettivamente del 59% e 41%”. “A livello nazionale – aggiunge – l’anomalia è del -44%, poco più della metà rispetto alla norma. Da inizio anno sono mancati all’appello 23,4 miliardi di metri cubi di acqua, il volume del lago di Como”. A soffrire di più sono ancora una volta le regioni del Nord, dove l’anomalia è del -47%, per un totale di 8.9 miliardi di metri cubi di acqua in meno rispetto alla media. “La zona più critica sembra essere il Piemonte – commenta Abelli -. A Torino da inizio anno sono caduti solo 24 mm, tutti nel mese di marzo, pari a un deficit di -85% nei primi tre mesi e mezzo del 2020″. La situazione non migliora molto al Centro e al Sud (-43%) dove, sono mancati all’appello rispettivamente 6,4 e 8,1 miliardi di metri cubi di acqua rispetto alla media”. Fonte ansa
Per far  fronte alo stato di criticità le Regioni hanno messo in piedi  delle misure di salvaguardia che un  articolo di  utilitalia  ha  sintetizzato e riproposto qui.