Nel biennio 2018-2019 si prevede una decrescita delle tariffe idriche nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena. Nel resto dell’Emilia-Romagna, invece, si assisterà a una stabilizzazione della bolletta.
È quanto emerge dai dati elaborati da Atersir (Agenzia regionale di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali) e approvati dal Consiglio dell’ambito unico istituito in Emilia-Romagna. “Dopo un periodo di aumenti dovuti a investimenti necessari”, si legge in una nota, e a seguito “dell’introduzione dei metodi tariffari definiti da Arera, che hanno riconosciuto ai gestori costi lasciati sospesi nel precedente periodo di incertezza e assenza di norme, in questo biennio si assisterà a un prevalente calo dei costi complessivi del servizio rispetto agli anni precedenti, accompagnato da una stabilizzazione delle tariffe e in molti casi da una riduzione”.
Le principali eccezioni a questo “trend di discesa” delle tariffe riguardano i gestori che hanno dovuto affrontare maggiori investimenti negli ultimi anni per questioni infrastrutturali o emergenziali. A Rimini, ad esempio, sono state seguite “importanti opere di riqualificazione del sistema di collettamento delle acque”, sottolinea Atersir, mentre Piacenza ha affrontato la crisi idrica.
“La sostanziale stabilità che finalmente si rispecchierà anche nelle tariffe al cittadino non esclude, anche per i prossimi anni, l’attento monitoraggio del territorio e degli interventi necessari al mantenimento degli standard qualitativi del servizio”, spiega il presidente dell’agenzia regionale e sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani. “Particolare attenzione sarà rivolta, anche grazie ai dieci milioni di euro di finanziamenti che arriveranno dal Fondo per lo sviluppo e la coesione del ministero dell’Ambiente, al miglioramento della rete e a interventi di riduzione delle perdite”.
I dati sulla variazione percentuale annua delle tariffe per singolo gestore sono disponibili in allegato su QE.