CONAI con la Relazione generale consuntiva nei giorni scorsi ha reso noti i primi dati in merito al tasso di riciclo degli imballaggi nel 2022. Il recupero totale ha raggiunto l’80,5%. L’Italia supera così gli obiettivi di riciclo indicati dall’Unione al 2025 e al 2030.

Nel 2022 il 71,5% dei rifiuti di imballaggio in Italia è stato riciclato. Su 14 milioni e mezzo di tonnellate di imballaggi immessi al consumo, 10 milioni e 400 mila  hanno trovato una seconda vita raggiunto gli obiettivi di riciclo complessivi che l’Europa chiede ai suoi Stati entro il 2025, quando ogni Paese dovrà riciclare almeno il 65% degli imballaggi ogni anno, ed entro il 2030, quando l’asticella si alzerà al 70%

La relazione da quest’anno, adotta in anticipo la nuova metodologia di calcolo prevista dalla Decisione 2019/655 dell’Unione Europea: un metodo più restrittivo che sposta a valle il punto di misurazione dei quantitativi riciclati, eliminando dal conteggio alcuni scarti industriali legati al trattamento delle plastiche.

Nel dettaglio hanno trovato una seconda vita:

  • 418 mila tonnellate di acciaio,
  • 60 mila di alluminio,
  • 4 milioni e 311 mila tonnellate di carta,
  • 2 milioni e 147 mila tonnellate di legno,
  • un milione e 122 mila tonnellate di plastica e bioplastica,
  • 2 milioni e 293 mila tonnellate di vetro.

Sommando ai numeri del riciclo quelli del recupero energetico, il totale di imballaggi recuperati sale a 11 milioni e 700 mila tonnellate, pari all’80,5% dell’immesso al consumo.

I quasi 10 milioni e mezzo di tonnellate di imballaggi effettivamente riciclati sono un risultato raggiunto per il 47% grazie al lavoro dei Consorzi di filiera del sistema CONAI, per il 51% grazie agli operatori indipendenti e per il restante 2% grazie all’operato dei sistemi autonomi.

L’intervento del sistema si è ridotto di circa un punto percentuale rispetto allo scorso anno, com’è normale in momenti favorevoli per il mercato: il Consorzio interviene infatti in modo sussidiario al mercato, quando riciclare i materiali di imballaggio non risulta economicamente conveniente, garantendo la libera concorrenza sul mercato delle materie prime seconde.

Un quadro in cui gioca un ruolo importante il lavoro svolto con i Comuni, attraverso l’Accordo Nazionale con ANCI 2020/2024.

Nel 2022 sono stati 7.655 i Comuni italiani che hanno stipulato convenzioni con il sistema consortile, affidandogli tutti o parte degli imballaggi provenienti dalle raccolte differenziate. Una copertura della popolazione italiana che raggiunge così il 99%.

Per coprire i costi che i Comuni sostengono nel ritirare i rifiuti di imballaggio in modo differenziato, nel 2022 CONAI ha riconosciuto alle amministrazioni locali italiane 688 milioni di euro.

440 milioni, invece, sono stati destinati dal sistema alla copertura dei costi per attività di trattamento, riciclo e recupero.

Anche nel 2022 CONAI ha posto particolare attenzione alle aree del Mezzogiorno in cui la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio è più lenta e fatica a raggiungere standard quali-quantitativi.

Nel biennio 2021/2022 i progetti territoriali per lo sviluppo di una raccolta differenziata di qualità nel Centro-Sud hanno coinvolto 18 milioni e 700 mila abitanti, di cui 4 milioni e 900 mila in Campania e 4 milioni e 800 mila in Sicilia.

Il comunicato stampa ed ulteriori approfondimenti al seguente link

Fonte: CONAI