Presentato lo scorso 11 luglio il Rapporto Ecomafia 2023. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia a cura di Legambiente.

I dati del Rapporto evidenziano una grande efficacia della norma sugli ecoreati che ha rafforzato la tutela penale dell’ambiente e introdotto la procedura di estinzione delle contravvenzioni, che consente una migliore organizzazione e velocizzazione delle procedure di rimedio in casi di minore entità. Oltre l’85% delle contestazioni di illecito si risolve con l’eliminazione delle conseguenze del reato nel minor tempo possibile e con l’ammenda pagata, senza dar corso al procedimento penale.

Il SNPA (Sistema Nazionale Protezione Ambiente) è particolarmente impegnato sull’applicazione della procedura estintiva: oltre il 70% delle Agenzie è dotato di personale con qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria, direttamente coinvolto nell’impartire le prescrizioni. Dato che in futuro potrebbe aumentare, con l’emanazione del D.P.R. relativo al Regolamento ispettori, che disciplinerà le modalità di individuazione del personale incaricato di svolgere tali funzioni.

I numeri del rapporto in sintesi:

  • i reati contro l’ambiente sono più di 30.000, in lieve crescita rispetto al 2021 (+0,3%), alla media di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora;
  • crescono anche gli illeciti amministrativi che toccano quota 67.030 (con un incremento sul 2021 del +13,1%);
  • reati e illeciti amministrativi le violazioni delle norme poste a tutela dell’ambiente sfiorano un totale di 100.000 (97.716 quelle contestate, alla media di 268 al giorno, 11 ogni ora);
  • Ciclo illegale del cemento, reati contro la fauna e ciclo dei rifiuti sono le tre principali filiere su cui nel 2022 si è registrato il maggior numero di illeciti;
  • Al primo posto quelli legati al cemento illegale, (dall’abusivismo edilizio agli appalti) che ammontano a 12.216, pari al 39,8% del totale, con una crescita del +28,7% rispetto al 2021. Crescono del 26,5% le persone denunciate (ben 12.430), del 97% le ordinanze di custodia cautelare, che sono state 65, addirittura del 298,5% il valore dei sequestri e delle sanzioni amministrative, per oltre 211 milioni di euro;
  • Viene stimato in crescita, da 1,8 a 2 miliardi di euro, anche il business dell’abusivismo edilizio. Seguono i reati contro la fauna con 6.481 illeciti penali (+4,3% rispetto al 2021) e 5.486 persone denunciate (+7,6%);
  • I reati legati al ciclo dei rifiuti sono al terzo posto (lo scorso anno erano al 2°) con una riduzione sia del numero di illeciti penali, 5.606, (−33,8%), sia delle persone denunciate (6.087, −41%), ma aumentano le inchieste in cui viene contestata l’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti (268 contro le 151 del 2021);
  • Crescono anche gli illeciti amministrativi (10.591, +21,4%) e in misura leggermente minore le sanzioni, che sono state 10.358, pari al +16,2%. 
  • al quarto posto i reati legati a roghi dolosi, colposi e generici (5.207, con una riduzione del – 3,3%). In aumento i controlli, le persone denunciate (768, una media di oltre due al giorno, +16,7%) e i sequestri (122, con un +14%);
  • un capitolo a parte viene dedicato all’analisi delle attività di forze dell’ordine e Capitanerie di porto nel settore agroalimentare, che hanno portato all’accertamento di 41.305 reati e illeciti amministrativi.

Dal 1° agosto 2022 al 30 aprile 2023 sono state censite da Legambiente anche 58 inchieste su fenomeni di corruzione connessi ad attività con impatto ambientale, un dato preoccupante. Il numero e il peso dei Comuni sciolti per mafia (22 quelli analizzati nel Rapporto, a cui si è aggiunto il recentissimo scioglimento di quello di Rende, in provincia di Cosenza), e la crescita dei clan mafiosi: dal 1994 ad oggi sono 375 quelli censiti da Legambiente. Il fatturato illegale delle diverse “filiere” analizzate nel Rapporto resta stabile a 8,8 miliardi di euro.  

Il rapporto è disponibile al seguente link

Fonte: Legambiente