L’obiettivo di Monitoraggio, censimento, raccolta e avvio al riciclo delle reti fantasma: i pescatori protagonisti della salvaguardia del mare (Mo.Ri.net) è la conservazione degli habitat marini in due aree pilota della Sardegna mediante azioni che prevedono la rimozione di rifiuti marini e attrezzi da pesca persi, coinvolgendo attivamente i pescatori e sensibilizzando sulla problematica con attività di divulgazione e disseminazione. Nell’ottica dell’Economia Circolare, i rifiuti in polietilene raccolti, se idonei, sono avviati al processo di riciclo e valorizzazione.

Il contributo degli Istituti scientifici è volto in particolare allo studio dell’impatto dei rifiuti sugli organismi bentonici e mammiferi marini ed all’organizzazione di tavoli tecnici e redazione di buone prassi di riferimento per la corretta gestione dei rifiuti marini.

L’evento finale è dedicato ad illustrare i risultati del progetto e ad uno scambio di esperienza con altri progetti che si occupano di tematiche simili al fine di mettere a confronto le best practice e tracciare nuove prospettive di sviluppo in relazione alla problematica dei rifiuti marini.

Il progetto Mo.Ri.net è durato 18 mesi ed ha avuto un partenariato di cinque enti, è stato finanziato dal FEAMP 2014/2020 a seguito del Bando della regione Sardegna per l’attuazione della Misura 1.40 art. 40, par.1, lett. a) del Reg. (UE) n. 508/2014 Bando 2018.

Prima fase del progetto

Durante la prima fase del progetto, le due aree soggette a protezione sono state caratterizzate in termini di biodiversità, con la descrizione dei popolamenti presenti e l’individuazione di habitat, specie protette, zone di pregio e di rilevanza conservazionistica. Contemporaneamente, attraverso l’impiego di Multibeam e ROV (Remotely Operated Vehicle) sono stati determinati numero, tipologia e densità dei rifiuti marini per una prima valutazione dell’impatto di questi sulle comunità presenti. Sono stati, inoltre, effettuati campionamenti delle microplastiche e il prelievo di biopsie sui cetacei.

Nel Golfo dell’Asinara sono stati trovati mediamente 97 oggetti/km2, con un massimo di 732 oggetti/km2 , ma in alcune cale (per la precisione 4 su 37) nessun rifiuto è stato rilevato. Il valore risulta basso se confrontato con altre aree italiane del Mediterraneo, dove sono stati condotti monitoraggi simili (ad esempio nel Golfo di Venezia sono stati trovati mediamente 567/576 oggetti/km2 in monitoraggi svolti tra il 2014 e il 2015. Il prelievo di diverse specie ittiche, analizzate per valutare l’ingestione di particelle di plastiche, ha anche in questo caso evidenziato percentuali più basse rispetto a quelle osservate precedentemente in altre aree del Mediterraneo sulle medesime specie.

Seconda fase

La seconda, e più importante fase, ha permesso di rimuovere i rifiuti marini. Complessivamente, ne sono stati raccolte circa 2 tonnellate. Non soltanto reti da pesca o parti di queste, ma anche bottiglie di vetro e plastica, lattine e sacchetti. Un’operazione delicata che segue protocolli specifici al fine di non risultare dannosa per gli organismi e gli habitat. Oltre all’ausilio del nucleo Carabinieri Subacquei di Cagliari, prezioso è stato il contributo dei pescatori che hanno collaborato al progetto, fornendo supporto logistico e raccogliendo a bordo dei pescherecci i rifiuti rimasti impigliati nelle reti durante la loro attività di pesca (attività nota come fishing for litter). Le reti perse, disincagliate dal fondo dai subacquei, sono state quindi portate in superficie tramite palloni di sollevamento e salpate dai pescherecci che hanno offerto il loro supporto.

Terza fase

Purtroppo, la terza ed ultima fase, coordinata dal PolieCo, che ha riguardato la gestione del rifiuto a terra del materiale raccolto, non ha avuto l’esito sperato. I rifiuti recuperati hanno mostrato caratteristiche di non idoneità al successivo trattamento di riciclo poiché il lungo tempo di permanenza sul fondo ha determinato che fossero colonizzati da diversi organismi incrostanti, che ne hanno fatto perdere le caratteristiche tecniche idonee al corretto riciclo. Per questo motivo, i materiali raccolti hanno preso la strada dello smaltimento.

Il programma e i video di presentazione dell’evento sono disponibili al seguente link.

Il video dell’evento è disponibile seguente link.

Il sito web del progetto Mo.Ri.net

Fonte: ISPRA