Si è svolto ad aprile n Corea del Sud il 7° World Water Forum dell’acqua acqua per il nostro futuro. L’evento ha riunito oltre 40.000 visitatori provenienti da 168 paesi compresi 9 capi di Stato, 80 ministri del governo e 100 delegazioni ufficiali di governi nazionali. Tra le questioni principali emerse dal forum l’impegno dei partecipanti a mettere l’acqua al centro del futuro mondiale. Investire nel settore idrico dovrà essere la priorità assoluta per l’agenda politica nel prossimo decennio. A tal fine è stata formalizzata una tabella di marcia che condurrà all’8° Forum mondiale dell’acqua che si terrà a Brasilia nel 2018 (link

FAO, Banca Mondiale ed altre agenzie di sviluppo hanno dichiarato l’urgenza di agire a livello globale per contenere la depredazione dell’ambiente, in allarmante aumento in tutti i continenti (water grabbing) Gli attori intervenuti hanno proposto una lista di buone pratiche a disposizione dei governi, necessarie ad arrivare a una gestione sostenibile delle risorse idriche entro il 2030. Il water grabbing è l’accaparramento illegittimo delle risorse idriche, ovvero all’insieme di attività attraverso le quali attori politici o economici assumono il controllo di fiumi, laghi, mari ed oceani, costruzione di dighe e altre barriere artificiali, contaminazione delle acque, colture e pesca intensive, industrie, attività minerarie ed estrattive, urbanizzazione e occupazioni politico-militari hanno nel corso degli anni provocato una drastica riduzione dei bacini a disposizione delle piccole comunità di agricoltori e pescatori. La tutela di un ecosistema acquatico incontaminato è un valore intimamente connesso ai diritti civili, alla sanità e alle possibilità di sopravvivenza delle economie tradizionali.

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