Una ricerca della società Rse (Ricerca sul Sistema Energetico) – Edifici Energeticamente Efficienti: un’opportunità – evidenzia come 65% degli edifici residenziali necessita di interventi per l’efficientamento energetico che porterebbero a consistente riduzione dei consumi. Tali interventi sono semplici, richiedono investimenti recuperabili in periodi di 15 anni e rappresentano investimenti semplici per le categorie di proprietari interessate.

Il 65% degli edifici residenziali in Italia ha più di 40 anni, la maggior parte è nata nelle periferie durante il boom economico, prima che venisse emanata una legge sulla prestazione energetica in edilizia. Grazie a piccoli interventi di riqualificazione energetica, come la sostituzione degli infissi, delle caldaie e la coibentazione che potrebbero ridurre i consumi del 30%: a livello nazionale questo equivarrebbe ad un risparmio di 8 milioni di tonnellate di petrolio, con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 19 milioni di tonnellate. Si stima che gli investimenti totali necessari ammonterebbero a137 miliardi di euro: una cifra importante, se si considera che le detrazioni fiscali non agevolano tutti (ma penalizzano soprattutto famiglie giovani e anziani a basso reddito) e che le banche faticano a finanziare progetti che si ripagano nel lungo periodo e in questo caso il tempo di rientro dell’investimento è fissato in circa 15 anni.

Il testo della ricerca è disponibile al seguente link