E’ stato pubblicato da Ispra il rapporto “Emissioni nazionali di gas serra: Indicatori di efficienza e decarbonizzazione nei principali Paesi Europei”che esamina le dinamiche temporali di diversi indicatori energetici ed economici del Paese in relazione alle emissioni di gas a effetto serra e propone il confronto con quelli dei principali Paesi europei. In articolare, gli indicatori nazionali italiani mostrano: un’elevata efficienza energetica ed economica; un’intensità energetica tra le più basse nella UE e, sebbene l’intensità di carbonio europea sia mediamente inferiore a quella nazionale tuttavia l’intensità di carbonio del mix fossile nazionale è tra le più basse in Europa per la maggiore quota di gas naturale rispetto alla media dei Paesi europei.
Alcuni dati di sintesi:

  • In Italia nel 2016 la quota nazionale di energia rinnovabile è pari al 17% contro la media europea di poco superiore al 13%.
  • Nonostante il ruolo preponderante che ancora svolgono le fonti fossili in Italia, le emissioni di gas serra per unità di consumo di questo tipo di fonti sono tra le più basse a livello europeo (3,41 tonnellate di CO2 equivalente per ogni tonnellata equivalente di petrolio contro 3,56 tCO2eq/tep degli altri Paesi UE).
  • Nel periodo 2008-2016, le emissioni di origine energetica rappresentano mediamente l’82% delle emissioni totali, mentre quelle prodotte da processi industriali e dall’agricoltura rappresentano rispettivamente il 7,4% e il 6,5%. Gli assorbimenti dovuti alle attività forestali nel periodo 2008-2016 ammontano mediamente a 28,3 Mt CO2eq/anno.
  • Gli indicatori nazionali indicano un’elevata efficienza energetica ed economica: l’intensità energetica, espressa in termini di consumo interno lordo di energia per unità di PIL, è tra le più basse nei principali paesi europei, 98,50 tep contro 118,62 tep dei Paesi dell’Unione Europea nel 2016).
  • Le emissioni di gas serra nazionali per unità di consumo interno lordo di energia sono in linea con la media europea (2,76 tCO2eq/tep contro i 2,62 tCO2eq/tep dei Paesi UE), nonostante l’apporto di una non trascurabile quota di energia di origine nucleare ancora presente in Europa.
  • Nel periodo 1990-2016 la crescita delle emissioni è stata generalmente più lenta di quella dell’economia; emissioni e Pil nel nostro paese non seguono lo stesso andamento.
  • L’efficienza complessiva del sistema energetico in Italia è al di sopra della media europea: nel 2016 l’energia disponibile per i consumi finali nazionali costituisce il 78% dell’energia primaria contro il 72% della media dei Paesi UE, mostrando quindi una elevata efficienza di trasformazione energetica.
  • Il consumo di energia finale e le emissioni di gas serra per unità di valore aggiunto, collocano l’Italia tra i paesi con i valori tra i più bassi dei 28 Stati Europei (259 tCO2/M€ a fronte di una media EU28 di 306 tCO2/M€).
  • Il settore terziario registra, invece, un’emissione per unità di valore aggiunto pari a 23 tCO2eq/M€ contro le 19 tCO2eq/M€ della media EU28.

Il rapporto completo è disponibile qui.
Fonte: ISPRA