È entrato in vigore dal 1° gennaio 2016 il Metodo Tariffario Idrico 2016/2019 il nuovo quadro di regole approvato dall’Autorità per tariffe idriche, sempre più capaci di incentivare i necessari investimenti nel settore, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità dei corrispettivi applicati all’utenza, favorendo il miglioramento della qualità dei servizi, la razionalizzazione delle gestioni e riconoscendo in modo efficiente i costi per le sole opere effettivamente realizzate.

Con la delibera 664/2015/R/IDR,del 28 dicembre 2015 (Approvazione del metodo tariffario idrico per il secondo periodo regolatorio MTI – 2) l’Autorità continua il percorso di sviluppo del settore attraverso una regolazione stabile e certa, elevando gli standard del servizio e la sostenibilità sociale e ambientale della fornitura, nel rispetto dell’economicità, efficienza ed equilibrio economico finanziario nelle gestioni. La scelta del metodo tariffario potrà essere effettuata in base a diversi fattori: in ragione del fabbisogno di investimenti in rapporto al valore delle infrastrutture esistenti, dell’eventuale presenza di variazioni negli obiettivi o nelle attività del gestore dell’entità dei costi operativi per abitante servito da ciascuna gestione rispetto al dato medio di settore. Inoltre è previsto uno schema regolatorio virtuale, nei casi in cui l’Ente di governo dell’ambito, in fase di aggregazione di gestioni, non disponga di un corredo informativo per oltre la metà della popolazione servita dal nuovo gestore d’ambito. Particolare attenzione è stata dedicata anche alla regolazione della qualità contrattuale nel settore idrico.

Con le delibere 655/2015/R/idr Regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato ovvero di ciascuno dei singoli servizi che lo compongono e 656/2015/R/idr Convenzione tipo per la regolazione dei rapporti tra enti affidanti e gestori del servizio idrico integrato -Disposizioni sui contenuti minimi essenziali l’Autorità ha introdotto regole su diversi aspetti (tra cui gli standard minimi di qualità) univoche e valide per l’intero Paese, superando le difformità tra gli standard qualitativi attualmente previsti nelle Carte dei servizi adottate dai diversi gestori.