Il Politecnico di Milano,  grazie al progetto Ue Sludgetreat ha sviluppato una nuova tecnologia per la gestione dei fanghi di depurazione. Sludgetreat permette una disidratazione più efficace ed efficiente dei fanghi, riducendo il loro contenuto di acqua al 55%, e diminuendo i costi di trasporto e smaltimento del 35% annuo, per una gestione più sostenibile dell’intero processo di depurazione.
I fanghi prodotti dalla chiarificazione delle acque reflue sono liquidi e maggiore è il loro contenuto di acqua maggiore è il loro costo di smaltimento e di trasporto. Ad oggi, le tecniche di disidratazione meccanica comunemente adottate presso gli impianti di depurazione delle acque di rifiuto sono la centrifugazione e la pressatura a nastro o su piastre e riescono a ridurre il contenuto di acqua dal 95-98% al 70-75%. La nuova tecnologia basata sulla elettro-disidratazione (electro dewatering – Edw) sviluppata nell’ambito del progetto Sludgetreat consente di arrivare al 55% di contenuto di acqua in modo economicamente sostenibile, compensando il costo energetico con il minor costo di smaltimento, in quanto riduce la massa da avviare a smaltimento riducendone il contenuto d’acqua.  Il maggiore consumo di energia di questa tecnologia rispetto alle tecniche di disidratazione puramente meccanica, è più che compensato dal risparmio del costo di smaltimento, poiché la massa di fango umido da smaltire è inferiore. Il passaggio da disidratazione meccanica convenzionale a questa tecnica consente così di risparmiare fino al 35% all’anno sui costi di smaltimento dei fanghi.
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Fonte: Agenzia di Stampa Italpress