È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea GU L 177 del 5 giugno 2020, il Regolamento (UE) 2020/741 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 maggio 2020 recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua, approvato a maggio dal Parlamento europeo. Si tratta di un passo importante verso un uso più sostenibile dell’acqua, nonché un’azione rilevante per fronteggiare la carenza di acqua nel territorio dell’UE.
Il Reg. (UE) n. 2020/741 “stabilisce le prescrizioni minime applicabili alla qualità dell’acqua e al relativo monitoraggio, nonché disposizioni sulla gestione dei rischi, e sull’utilizzo sicuro delle acque affinate nel quadro di una gestione integrata delle risorse idriche”. Obbiettivo è garantire la sicurezza delle acque affinate ed impiegate per l’irrigazione in agricoltura, nonché assicurare elevati livelli di protezione ambientale e di salute umana ed animale. Tra le finalità vi è anche la promozione dell’economia circolare, favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, e contribuire agli obiettivi fissati dalla direttiva 2000/60/CE, “affrontando in modo coordinato in tutta l’Unione il problema della scarsità idrica e le risultanti pressioni sulle risorse idriche, e contribuire di conseguenza anche al buon funzionamento del mercato interno”. Questo regolamento si applica ogni volta che le acque reflue urbane trattate sono riutilizzate, in conformità dell’art. 12, paragrafo 1, della direttiva 91/271/CEE, a fini irrigui in agricoltura, come specificato nell’allegato I, sezione 1, del regolamento.
Il Reg. (UE) n. 2020/741 si applica fatto salvo il Reg. (CE) n. 852/2004 e “non impedisce agli operatori del settore alimentare di ottenere la qualità dell’acqua necessaria per conformarsi a tale regolamento utilizzando, in una fase successiva, vari metodi di trattamento delle acque, da soli o in combinazione con opzioni diverse dal trattamento, né di utilizzare fonti idriche alternative a fini irrigui in agricoltura“.
Il testo del regolamento è disponibile qui
Fonte: eur-lex