In occasione della giornata internazionale dell’acqua del 22 marzo a Nuova Delhi è stato presentato ufficialmente il World Water Development Report 2015. Il rapporto inizia con la descrizione di uno scenario in cui il mondo è descritto in un futuro non troppo lontano in cui le risorse idriche e i servizi relativi all’acqua sono gestiti in modo tale che i benefici derivati dalla gestione siano massimizzati e distribuiti equamente in tutto il mondo. Secondo il report questa visione non è solo una prospettiva in un immaginario utopico, ma si tratta di un futuro realizzabile. Un futuro in cui l’acqua sarà riconosciuta e gestita come la risorsa fondamentale che supporta tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile.

Secondo i dati, senza alcun intervento di correzione nelle abitudini di gestione, il fabbisogno idrico globale è destinato a crescere del 55%. Attualmente quasi 750 milioni di persone non hanno accesso all’acqua. Oltre alle comunità dell’Africa Sub Sahariana, l’acqua è un lusso per 112 milioni di cinesi e 92 milioni di indiani. L’agricoltura usa già il 70% dell’acqua potabile disponibile, cifra che sale fino al 90% nei Paesi in via di sviluppo; entro il 2050 dovrà produrre il 60% di cibo in più livello globale, il 100% in più nei Paesi in via di sviluppo con un progressivo aumento del consumo di questo bene. I prelievi di acqua dolce per la produzione energetica ora sono pari al 15% del totale e potrebbero salire al 20% entro il 2035.

Per questo serviranno sistemi più efficienti di raffreddamento degli impianti e una crescita delle fonti rinnovabili come eolico, solare e geotermico. La domanda di acqua da parte dell’industria manifatturiera globale aumenterà del 400% tra il 2000 e il 2050. È indispensabile che tutti i settori si organizzino per incrementare l’efficienza riducendo lo spreco d’acqua.