La presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto oggi un accordo politico provvisorio su una proposta tesa a definire a livello di Unione Europea (UE) standard di qualità dell’aria da raggiungere nell’ottica di realizzare l’obiettivo di inquinamento zero, contribuendo così a un ambiente privo di sostanze tossiche nell’UE entro il 2050. La proposta allinea inoltre gli standard dell’UE in materia di qualità dell’aria alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

L’accordo deve ancora essere confermato dalle due istituzioni prima che si possa passare alla procedura di adozione formale.

La nuova norma prevede di stabilire standard UE rafforzati in materia di qualità dell’aria per il 2030 sotto forma di valori limite e valori obiettivo che siano più vicini alle linee guida dell’OMS e che saranno riesaminati periodicamente.

I Principali punti dell’accordo

Rafforzare gli standard di qualità dell’aria

La direttiva rivista disciplina un ampio numero di sostanze che causano inquinamento atmosferico, tra cui il particolato fine e il particolato (PM2,5 e PM10), il biossido di azoto (NO2), il biossido di zolfo (SO2), il benzo(a)pirene, l’arsenico, il piombo e il nickel, tra gli altri, e stabilisce standard specifici per ciascuno di essi. Ad esempio, verrebbero abbassati i valori limite annuali per gli inquinanti con l’impatto documentato più elevato sulla salute umana, il PM2,5 e l’NO2, che passerebbero rispettivamente da 25 µg/m³ a 10 µg/m³ e da 40 µg/m³ a 20 µg/m³.

L’accordo provvisorio offre agli Stati membri la possibilità di richiedere, entro il 31 gennaio 2029, per motivi specifici e a condizioni rigorose, una proroga del termine per raggiungere i valori limiti per la qualità dell’aria.

Per richiedere tali proroghe gli Stati membri dovranno includere nelle loro tabelle di marcia per la qualità dell’aria (da istituire entro il 2028) proiezioni relative alla qualità dell’aria che dimostrino che il superamento si prolungherà per il minor tempo possibile e che il valore limite sarà raggiunto al più tardi entro la fine del periodo di proroga.

Tabelle di marcia e piani per la qualità dell’aria, piani d’azione a breve termine

Nei casi in cui si superi un valore limite o un valore obiettivo oppure in cui sussista il rischio concreto di superare le soglie di allarme o le soglie di informazione per determinati inquinanti, il testo impone agli Stati membri di definire:

  • una tabella di marcia per la qualità dell’aria prima del termine, se tra il 2026 e il 2029 il livello di inquinanti supera il valore limite o il valore obiettivo da raggiungere entro il 2030
  • piani per la qualità dell’aria per le zone in cui, dopo lo scadere del termine, i livelli di inquinanti superano i valori limite e i valori obiettivo stabiliti nella direttiva
  • piani d’azione a breve termine in cui vengono definite misure di emergenza (ad esempio limitare la circolazione dei veicoli, sospendere i lavori di costruzione ecc.) finalizzate a ridurre il rischio immediato per la salute umana in zone in cui le soglie di allarme verranno superate

I colegislatori hanno convenuto di includere requisiti meno severi per la definizione di piani per la qualità dell’aria e di piani d’azione a breve termine nei casi in cui il potenziale di riduzione delle concentrazioni di determinati inquinanti è estremamente limitato a causa delle condizioni geografiche e meteorologiche locali. Per quanto riguarda l’ozono, nei casi in cui non vi sia alcun potenziale significativo di ridurne le concentrazioni a livello locale o regionale, i colegislatori hanno convenuto di esentare gli Stati membri dall’obbligo di definire piani per la qualità dell’aria, a condizione che offrano alla Commissione e al pubblico una giustificazione dettagliata di tale esenzione.

Clausola di riesame

Il testo concordato in via provvisoria invita la Commissione europea a sottoporre a riesame gli standard di qualità dell’aria entro il 2030 e successivamente ogni cinque anni al fine di valutare le opzioni per allinearsi alle recenti linee guida dell’OMS e alle più recenti evidenze scientifiche. Nel suo riesame la Commissione dovrebbe inoltre valutare altre disposizioni della direttiva, tra cui quelle relative alla proroga dei termini stabiliti e all’inquinamento transfrontaliero.

Sulla base del suo riesame, la Commissione dovrebbe quindi presentare proposte per rivedere gli standard di qualità dell’aria, includere altri inquinanti e/o proporre ulteriori azioni da intraprendere a livello dell’UE.

Accesso alla giustizia e diritto al risarcimento

La proposta di direttiva stabilisce disposizioni volte a garantire l’accesso alla giustizia a coloro che vantano un interesse sufficiente e intendono sollevare contestazioni in merito alla sua attuazione, comprese le NGO nel settore della salute pubblica e quelle ambientaliste.

In base alle nuove norme, gli Stati membri dovrebbero garantire che i cittadini abbiano il diritto di chiedere e ottenere un indennizzo in caso di danno alla loro salute a seguito di una violazione intenzionale o dolosa delle norme nazionali che recepiscono determinate disposizioni della direttiva.

Il testo chiarisce e amplia inoltre gli obblighi per gli Stati membri di stabilire sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive nei confronti di coloro che violano i provvedimenti adottati per attuare la direttiva.

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Fonte: Consiglio Europeo