Secondo le ultime stime del trend e delle proiezioni sul clima pubblicate  dell’Agenzia Europea per l’ambiente le emissioni di gas a effetto serra in tutta l’Unione europea nel 2016 sono leggermente diminuite. I dati analizzati  confermano che l’UE è sulla strada per raggiungere il suo obiettivo di riduzione delle emissioni fissato per il 2020, ma occorre un maggior impegno per soddisfare obiettivi a più lungo termine.
Il pacchetto “Trend e Proiezioni in Europa” di quest’anno include una valutazione dei progressi verso gli obiettivi climatici dell’UE, delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE per l’anno 2016 e un’analisi specifica delle tendenze e delle proiezioni nel sistema europeo di scambio delle emissioni (ETS). La parte finale del pacchetto, valutando i progressi sugli obiettivi energetici, sarà pubblicata entro la fine di questo mese.
Secondo i contenuti del rapporto preliminare di quest’anno l’UE è saldamente in linea per raggiungere i suoi obiettivi di emissione al 2020. Ciò è stato possibile grazie  agli effetti positivi dell’innovazione e degli investimenti nell’economia a basso tenore di carbonio. Tuttavia, è chiaro che tutti dobbiamo continuare ad intensificare i nostri sforzi nella creazione di un’economia a basse emissioni di carbonio  per soddisfare gli impegni  dell’accordo di Parigi e gli obiettivi più ambiziosi a lungo termine previsti per il 2030 e il 2050.
Secondo le stime preliminari, le emissioni per il 2016 nell’UE sono diminuite  dello 0,7% a partire dal 2015. La leggera caduta corrisponde ad una diminuzione del 23% delle emissioni tra il 1990 e il 2016. La riduzione nel 2016 è dovuta principalmente ad una quota crescente di energia rinnovabile e nel passaggio dal carbone al gas nel mix di combustibile dell’UE per la produzione di energia, nonostante un aumento del consumo di energia e la crescita delle emissioni nei settori residenziale e dei trasporti.
Secondo il rapporto le emissioni  dei  grandi impianti industriali e dei voli intracomunitari sono diminuite del 2,6% tra il 2015 e il 2016. La riduzione è stata sostanzialmente determinata dai tagli nelle grandi centrali elettriche, mentre il settore del trasporto aereo (il 3% delle emissioni totali) è aumentato rispetto all’anno precedente (+ 7,6%). Complessivamente, le emissioni provenienti da impianti industriali sono diminuite del 26%  rispetto ai livelli del 2005.
Negli altri settori (quali i trasporti, gli edifici, l’agricoltura ei rifiuti), le stime preliminari indicano che le emissioni aggregate a livello UE nel 2016 sono aumentate dello 0,9%. Ciò è dovuto ad una maggiore domanda di riscaldamento e una domanda di trasporto più elevata nel 2016. Le emissioni di questi settori rispetto al 2005 sono diminuite del 11%.
Analizzando i dati dei singoli paesi la situazione presenta notevoli differenze:  le situazioni di maggiore criticità sono per Austria, Belgio, Finlandia, Germania, Irlanda, Lussemburgo e Malta che dovranno migliorare ulteriormente  i loro sforzi per raggiungere  gli  obiettivi 2020.
Fonte: Agenzia Europea dell’Ambiente  –  Il Rapporto in lingua inglese è disponibile al seguente link