Secondo il Rapporto annuale dell’Agenzia Europea per l’Ambiente Direttiva nazionale sugli impegni di riduzione delle emissioni che riporta lo stato 2020 – National Emission reduction Commitments Directive reporting status 2020 –  le notizie per il 2018 sono più positive rispetto agli anni precedenti. L’UE nel suo insieme (28 Stati membri, compreso l’allora membro del Regno Unito) ha raggiunto i limiti di emissione per il 2010 dei quattro principali inquinanti atmosferici; ossidi di azoto, composti organici volatili non metano, anidride solforosa  e ammoniaca.
Le emissioni totali UE di ammoniaca sono aumentate, cinque Stati membri (Croazia, Danimarca, Germania, Irlanda e Spagna) hanno superato i limiti nazionali di emissione per l’ammoniaca del 2010 e uno (Repubblica Ceca) ha superato anche il limite massimo per i COVNM. Le emissioni di ammoniaca determinano un aumento delle deposizioni di acidi e livelli eccessivi di nutrienti nel suolo, nei fiumi o nei laghi, danneggiando gli ecosistemi acquatici, nonché le foreste, le colture e altra vegetazione. I NMVOC vengono emessi nell’atmosfera da un gran numero di fonti, tra cui attività di combustione, uso di solventi e produzione industriale. Dal 2016 tutti gli Stati membri rispettano i limiti nazionali di emissione di ossidi di azoto e anidride solforosa.
Il rapporto dell’ Agenzia valuta inoltre la riduzione rispetto ai livelli di emissione del 2018 richiesti agli Stati membri per rispettare i propri impegni di riduzione stabiliti dalla Direttiva UE sugli impegni di riduzione delle emissioni per il 2020 e il 2030.
La maggior parte degli Stati membri deve compiere ulteriori sforzi per ridurre i livelli di emissione per rispettare i propri impegni di riduzione del 2020 e, in particolare, le emissioni di ammoniaca che continuano a rappresentare un problema. Il rallentamento dell’attività economica in Europa nel 2020, associato ai blocchi COVID-19, dovrebbe ridurre le emissioni di numerosi inquinanti e potrebbe far sì che più paesi rispettino i loro impegni per il 2020.
Tutti gli Stati membri dell’UE dovranno ridurre le proprie emissioni di azoto ai livelli del 2018 per raggiungere gli impegni di riduzione del 2030. Inoltre, la metà degli Stati membri dovrà ridurre le emissioni di polveri sottili (PM 2,5 ) di oltre il 30% per far fronte agli impegni futuri. Inoltre, l’ammoniaca  rimarrà una sfida con 25 Stati membri tenuti ad abbassare ulteriormente le proprie emissioni.
Gli sforzi richiesti dagli Stati membri per ridurre i loro livelli di emissione sono stati confermati dalla relazione di attuazione del NEC recentemente pubblicata dalla Commissione europea in cui è stato valutato il rischio di non conformità per molti Stati membri (sulla base dei loro programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico e delle loro proiezioni).
Il rapporto  è disponibile qui
Fonte: Agenzia Europea per l’Ambiente