Il Piano Aria Integrato Regionale – PAIR 2030 è stato adottato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna. Il piano può contare su risorse pari a 154,6 milioni di euro, 64 dei quali verranno impiegati nel primo triennio e che saranno incrementate con altre fonti di finanziamento. Il Piano non pone unicamente restrizioni, ma offre opportunità, a partire da quella dell’innovazione del sistema produttivo fino al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Ma questi risultati si potranno raggiungere solo se, insieme, istituzioni, cittadini e imprese lavoreranno insieme. 

Le principali misure previste:

  • comuni coinvolti: 207 (Bologna e agglomerato, Appennino, Pianura Ovest e Pianura Est), rispetto ai 33 del precedente piano;
  • 8 ambiti d’intervento prioritari per il raggiungimento degli obiettivi della qualità dell’aria, di cui 5 tematici (ambito urbano e zone di pianura, trasporti, energia e biomasse, attività produttive) e 3 trasversali;
  • si lavorerà negli ambiti urbani per ridurre i flussi di traffico, promuovendo la mobilità ciclistica e sostenibile e l’intermodalità, con nuovi bandi Bike to work e incentivi all’acquisto di biciclette, cargo-bike e motocicli elettrici;
  • a partire dal 1° ottobre 2025, come già previsto nel precedente Piano dell’aria, nei comuni con popolazione superiore a 30mila abitanti, dell’agglomerato di Bologna e in quelli che avevano già aderito volontariamente al precedente Piano, entreranno in vigore le limitazioni ai diesel euro 5, in tutti gli altri, entreranno in vigore dal 1° ottobre 2023 le limitazioni relative agli euro 4;
  • possibilità di utilizzare il servizio Move-in, una misura al contempo ecologica e di equità sociale per chi non può permettersi di cambiare il veicolo soggetto alle limitazioni;
  • potenziamento del trasporto pubblico sia su gomma che su ferro, rinnovato il parco autobus, confermata l’integrazione tariffaria per gli abbonamenti Salta su e Mi muovo, ma anche gli incentivi per lo spostamento del trasporto merci su ferro;
  • sono previsti incentivi per la sostituzione delle vecchie stufe con impianti di ultima generazione;
  • la conferma, ora strutturale nelle zone di pianura, del limite delle temperature fino a un massimo di 19 °C in casa, ufficio, luoghi di ricreazione, associazioni, luoghi di culto (sono esclusi ospedali e case di cura), 17 °C  consentiti nel commercio e nell’industria;
  • regolamentazione dell’installazione e l’utilizzo degli impianti a biomassa per il riscaldamento domestico nelle zone di pianura, prevedendo limitazioni progressive in funzione della classificazione emissiva degli impianti;
  • per il mondo produttivo l’obiettivo è la riqualificazione progressiva delle tecniche adottate nelle aziende e di una riduzione delle emissioni, promuovendo anche accordi d’area o territoriali;
  • per agricoltura e zootecnia, sono previsti bandi di finanziamento per la copertura delle vasche, l’efficienza degli stoccaggi e le tecniche di spandimento per liquami e fertilizzanti, ma anche l’obbligo di interramento degli effluenti zootecnici entro le 12 ore dallo spandimento, oltreché l’obbligo di copertura di vasche e lagoni di stoccaggio a partire dal 1° gennaio del 2030;
  • a partire dal 1° gennaio 2026, nelle zone Pianura ovest, est e agglomerato, ci sarà l’obbligo di incorporare nel terreno i fertilizzanti a base di urea nel più breve tempo possibile e, comunque, entro le 24 ore successive allo spandimento;
  • sono confermate le misure emergenziali, già introdotte nel 2021, che si attivano sulla base di un meccanismo previsionale volto a evitare il più possibile il verificarsi dei superamenti del valore limite giornaliero di PM10;
  • nei comuni nel momento in cui vengano raggiunti, in una delle stazioni di monitoraggio collocate sul proprio territorio, i 25 superamenti del valore limite giornaliero di PM10, entreranno in vigore misure aggiuntive a livello locale sulle principali sorgenti emissive.

Il comunicato stampa e i dettagli del piano qui

Fonte: Regione Emilia-Romagna