Al via il primo servizio climatico paneuropeo che rende disponibili mappe ad alta definizione e dati geofisici in tempo reale con particolare riferimento alle aree costiere più esposte al rischio di inondazione. Il servizio è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo CoCliCo (Coastal Climate Core Service), al quale partecipa anche ENEA.

Questo strumento, integrato ed implementato con latri strumenti di monitoraggio consentirà di elaborare scenari per enti pubblici e gestori di infrastrutture critiche (porti, reti stradali e ferrovie), in modo da sviluppare strategie di adattamento ai cambiamenti climatici con relativa pianificazione territoriale per la salvaguardia della popolazione e dei servizi essenziali

Nell’ambito del progetto ENEA fornisce al servizio climatico mappe di inondazione da risalita del livello del mare per tutta l’area del Mediterraneo e del Mar Nero, elaborate grazie a un innovativo modello a scala mediterranea per proiezioni climatiche ad altissima risoluzione, fino a 70 metri negli stretti di Gibilterra e dei Dardanelli.

Le zone costiere sono sotto pressione a causa dei cambiamenti climatici. Per salvaguardare l’integrità del territorio e garantire opportunità di crescita economica e di benessere servono strategie di adattamento trasformativo, ossia risposte profonde e strutturali agli impatti dei cambiamenti climatici. A differenza dell’adattamento convenzionale, che si limita ad apportare modifiche graduali per ridurre i rischi, l’adattamento trasformativo punta a ripensare radicalmente i sistemi sociali, economici e ambientali, per renderli più resilienti e sostenibili nel lungo periodo. Ad esempio, nelle aree costiere soggette all’innalzamento del livello del mare, costruire dighe o barriere può non bastare: in certi casi, potrebbe diventare inevitabile ricollocare intere comunità”, prosegue il ricercatore ENEA.

Le zone costiere richiedono trasformazioni profonde perché hanno quasi raggiunto un “punto critico” a causa della pressione antropica (urbanizzazione, turismo e sfruttamento delle risorse) e dei cambiamenti climatici, con inondazioni sempre più frequenti. Senza nuove misure in campo, entro il 2050 oltre 1 milione di persone potrebbe essere esposto a fenomeni estremi di inondazione (nel 2010 il numero si è attestato tra 600mila e 1 milione di abitanti). Ma le soluzioni esistono come dimostra questo prototipo avanzato di servizio climatico, che informa sui rischi d’inondazione un’ampia gamma di utenti (autorità europee, nazionali e locali e gestori di infrastrutture critiche) e potrebbe offrire anche servizi personalizzati per far fronte alle esigenze dei singoli territori.

Fonte: ENEA