Il Copenhagenize Index 2025 rivela le 100 città in tutto il mondo che stanno trasformando le proprie strade per sviluppare la bicicletta come principale soluzione di mobilità.

A sei anni dall’ultima edizione della classifica delle città a misura di bicicletta, e a seguito della pandemia che ha rimodellato le nostre abitudini di mobilità quotidiana, nasce l’esigenza di verificare come le città stanno pianificando la mobilità ciclabile. Nell’edizione 2025 del Copenhagenize Index – EIT Urban Mobility Edition, su 150 città preselezionate, sono state valutate 100 città di 44 paesi, rendendo questa classifica un punto di riferimento globale unico nel suo genere, che comprende centri urbani di ogni continente.
Il Copenhagenize Index 2025 evidenzia la maturità globale delle politiche ciclistiche. La bicicletta non è più considerata una questione di nicchia in materia di mobilità, ma una leva trasversale per l’azione per il clima, la salute pubblica e la qualità della vita in generale. In tutti i continenti, assistiamo a un passaggio da progetti pilota a programmi più strutturati e a lungo termine, integrati in piani più ampi per la resilienza e la mobilità sostenibile. Tuttavia, il divario tra ambizione e attuazione rimane ampio, con la stabilità dei finanziamenti, la continuità politica e la capacità tecnica che emergono come fattori chiave di differenziazione tra le città di prima e di seconda posizione.
I risultati principali
- Il clima da solo non determina se una città può diventare o meno a misura di bicicletta.
- La bicicletta può prosperare ovunque ed è diventata uno strumento potente per affrontare il cambiamento climatico.
- il fattore più importante per il successo della mobilità ciclistica è l’investimento continuo supportato da una governance interdipartimentale efficace. Le città che considerano la mobilità ciclistica come un sistema, integrando infrastrutture, comunicazione e monitoraggio, ottengono costantemente risultati più elevati e stabili.
- Le città europee dominano la classifica ma i progressi non sono uniformi. Alcune città un tempo celebrate come pioniere della bicicletta, in particolare in Europa e nelle Americhe, hanno rallentato i loro investimenti o ridimensionato le ambizioni, e quindi non si classificano più tra i leader.
- Allo stesso modo, in alcune parti del Sud del mondo, le strade un tempo piene di ciclisti stanno vedendo un aumento del traffico motorizzato. l’aumento dei redditi e la motorizzazione riducono l’uso della bicicletta proprio mentre i governi iniziano a investire nelle infrastrutture. Ciò sottolinea l’importanza di considerare la bicicletta non come un mezzo di trasporto necessario, ma come una scelta di trasporto desiderabile, efficiente e moderna.
- La maggior parte delle città di alto livello condivide un punto di forza: un netto miglioramento negli standard di progettazione, dalle piste ciclabili più ampie e dall’efficace separazione dal traffico motorizzato, alla trasformazione dei corridoi urbani in strade ciclabili complete laddove il volume di utenti lo giustifichi. Tali infrastrutture aumentano direttamente il numero di persone che scelgono di andare in bicicletta. Questi esempi dimostrano che le strade non devono necessariamente dare priorità alle auto: quando progettate per tutti, i benefici si estendono all’intera città.
- Le città leader convergono anche nel forte sviluppo dell’intermodalità, collegando biciclette e trasporto pubblico. Questo include parcheggi sicuri per le biciclette, sistemi di bike sharing e l’integrazione della mobilità condivisa con tessere di accesso al trasporto pubblico.
Tra le criticità riscontrate:
- Gli incroci che rimangono spesso gli anelli più deboli
- alcune tipologie di infrastrutture, come le piste ciclabili bidirezionali, vengono talvolta applicate in contesti in cui potrebbero non essere le più efficaci.
Dal punto di vista istituzionale, queste città si distinguono per la loro capacità di trasformare la determinazione politica in risultati concreti. Unità dedicate alla mobilità ciclistica, meccanismi di finanziamento stabili e solidi sistemi di monitoraggio hanno permesso loro di passare dai piani a risultati misurabili. Dimostrano una cultura di valutazione e iterazione, perfezionando costantemente i progetti sulla base del feedback degli utenti e dei dati, piuttosto che su piani regolatori fissi.
In definitiva, l’edizione 2025 del Copenhagenize Index è un’istantanea di come le città stanno ridefinendo la mobilità e riappropriandosi dello spazio pubblico. Dimostra che investire nella bicicletta non riguarda solo i trasporti, ma anche la creazione di città più sane, resilienti ed eque.
In tutto il mondo, la bicicletta non è più considerata una questione di nicchia in materia di mobilità, ma una leva trasversale per l’azione per il clima, la salute pubblica e la qualità della vita.
Fonte: EIT Urban Mobility
